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Italia, che storia Bonaventura: è senza squadra ma torna in Nazionale

Jack Bonaventura convocato dall’Italia di Mancini nonostante sia svincolato. E’ l’insolita sorpresa che traspare fra i 37 giocatori che il ct della Nazionale Italiana ha scelto per gli incontri di Nations League contro Bosnia-Erzegovina e Olanda. L’ormai ex Milan, è al centro dei desideri del Benevento di Pippo Inzaghi.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Giacomo Bonaventura, meglio noto come ‘Jack', ha riconquistato la Nazionale italiana. L'ultima sua apparizione in maglia azzurra era datata 14 ottobre del 2018, gara che l'Italia vinse 1-0 in casa della Polonia. Da quel momento in poi fu un vero e proprio incubo per il centrocampista del Milan che tra infortuni e scelte tecniche, è finito nel dimenticatoio. Fino al rientro di quest'anno che, nonostante le buone prestazioni in campo, però non ha convinto il Milan a rinnovargli il contratto.

L'immagine di Bonaventura al centro dell'erbe di ‘San Siro' dopo l'ultima giornata di campionato, è rimasta impressa a diversi tifosi rossoneri, da sempre molto legati al giocatore. Bonaventura è rimasto senza squadra e se prima sia la Roma che l'Atalanta avevano mostrato interesse nei suoi confronti, oggi il giocatore è rimasto incredibilmente senza squadra, a 31 anni, nel pieno della maturità. E nonostante questo, è arrivata la chiamata di Mancini per la convocazione in Nazionale in vista delle due sfide di Nations League.

Bonaventura, che storia: svincolato ma convocato da Mancini con l'Italia

Jack Bonaventura si giocherà le sue chance nella nuova Italia di Mancini in attesa che qualche club possa presto proporgli un ingaggio. La squadra più interessata sembrerebbe il Benevento nonostante il calciatore pare sia in attesa ancora di qualche chiamata più di spessore (nonostante le ambizioni del club sannita). Bonaventura ha giocato 32 partite segnando 4 gol e siglando 6 assist. Un rendimento sicuramente importante ma che evidentemente non ha convinto totalmente Pioli.

Ha terminato la sua esperienza con il Milan segnando ben 35 gol in 184 presenze più 30 assist. Numeri sicuramente che avrebbero meritato maggiore considerazione da parte della dirigenza rossonera. Non la stessa, evidentemente, di Mancini che lo reputa fondamentale nella sua idea di calcio.

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