Immel condannato a due anni di carcere per 107 casi di frode: 35mila euro di prestiti mai restituiti

Eike Immel è stato condannato a due anni e due mesi di carcere per 107 casi di frode: l'ex portiere tedesco è caduto in disgrazia sperperando tutto il suo patrimonio e nel 2008 ha dichiarato il fallimento. Per sopravvivere riceveva un sussidio di mille euro al mese ma si è affidato a diverse persone per dei prestiti che non sono mai stati restituiti. I creditori lo hanno portato in tribunale dove è arrivata la sentenza che però non è ancora definitiva. Secondo quanto riportato dalla Bild l'importo che non ha mai pagato ammonta a quasi 35mila euro, impossibili per lui da sanare viste le difficoltà finanziarie in cui si trova. Tra le vittime delle sue truffe c'è anche la compagna di Andy Brehme, morto nel 2024, alla quale deve 18mila euro per gli aiuti che gli sono stati dati negli ultimi anni.
Eike Immel condannato per frode
È una storia tristissima quella dell'ex portiere della Germania Ovest, campione d'Europa con la nazionale nel 1980 e caduto in disgrazia dopo il ritiro. Immel ha 64 anni ma ha sperperato tutto quello che ha guadagnato nella sua carriera da calciatore, finendo a vivere grazie a piccoli sussidi statali e ai prestiti di amici ed ex compagni di squadra. Ma proprio questo lo ha incastrato: il tedesco è stato condannato a due anni e due mesi di carcere dal tribunale per 107 casi di frode, quasi tutti relativi ai mancati pagamenti verso i suoi creditori. L'importo totale ammonta a quasi 35mila euro che non è stato in grado di restituire, compresi 18mila euro che deve ancora alla compagna di Brehme, alla quale si è rivolto più volte negli ultimi anni.

Ma non si parla soltanto di prestiti non risanati, perché il tribunale ha accusato Immel anche di aver commesso alcune truffe. Tra le infrazioni infatti ci sarebbe un caso relativo agli ultimi Europei: l'ex portiere avrebbe venduto biglietti per la partita e incassato i soldi senza mai cedere effettivamente i tagliandi promessi. La sentenza non è ancora definitiva e il suo avvocato sostiene la sua innocenza.