44 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Immel ha scialacquato i guadagni di una vita, ora ha 2 euro sul conto: “Un amico mi dà da mangiare”

Eike Immel è l’ex portiere tedesco caduto in disgrazia: nel 2008 è stato dichiarato fallito, moglie e figli lo hanno abbandonato in gravi difficoltà finanziarie. “Non sono mai stato bravo a gestire i soldi e oggi per me è un problema arrivare a fine mese”
A cura di Maurizio De Santis
44 CONDIVISIONI
Immagine

Eike Immel oggi ha 63 anni e sul conto in banca ha appena 2 euro e 30 centesimi. L'ex portiere del Borussia Dortmund, del Manchester City e della Germania Ovest è caduto in disgrazia: vive grazie a un sussidio di circa mille euro al mese, la metà dei quali gli servono per pagare l'affitto di una piccola abitazione popolare. Un residenza modesta nella sua città natale di Stadtallendorf, un centro di 21 mila abitanti nel cuore dell'Assia.

Quel che gli resta, al netto delle bollette e delle spese di prima necessità, è quasi niente. Non ha altra fonte di sostentamento e dal 2008, quando moglie e figli lo hanno abbandonato per le gravi difficoltà finanziarie in cui è sprofondato, deve occuparsi delle faccende quotidiane da solo. In un modo o nell'altro, da quando ha fatto ufficialmente bancarotta, deve sbarcare il lunario.

Immagine

La storia dell'ex calciatore è l'esempio lampante di come, quando tutto finisce, adattarsi alla nuova vita sia difficile soprattutto se durante la carriera sei stato più "cicala" che "formica", tenendo un regime economico poco oculato, al di sopra delle proprie possibilità, senza pensare al domani né a quando si spengono le luci dei riflettori.

Il copione è identico a molti altri: auto fiammanti, belle donne, locali, vizi e sfizi da farsi passare possono mangiarsi tutto, anche il futuro se ti lasci trascinare. A Immel è accaduto proprio questo: ha scialacquato il cospicuo gruzzolo che aveva guadagnato indossando le maglie di club più prestigiosi in patria (tra cui, lo Stoccarda) e in Inghilterra.

Immagine

In un'intervista ai media tedeschi ha spiegato qual è la condizione attuale, come ci è arrivato e cosa gli è successo. "In passato per me i soldi non sono mai stati un problema", ha ammesso l'ex numero uno della nazionale. Tanto da permettersi il lusso di spendere "10 mila euro al mese per la bolletta del cellulare" oppure "pagare 30 mila euro per comprare un vestito alla mia nuova fidanzata".

La situazione è precipitata quando, dopo aver investito circa 1 milione e 200 mila euro per comprare una residenza di un certo livello, gli ufficiali giudiziari si sono presentati alla porta di casa. Aveva un bel po' di tasse da onorare (circa 1 milione di euro) "ma non avevo i soldi perché nella mia vita ho fatto cose per qualsiasi persona normale sarebbero incredibili".

La normalità è un concetto per Immel ha sempre avuto un valore marginale. Si è accorto troppo tardi quanto fosse importante fermarsi un attimo a ragionare sul fatto che, prima o poi, sarebbe andato a sbattere contro la dura realtà dei conti. "Non ho mai pensato abbastanza al futuro – ha aggiunto -. Non sono mai stato bravo a gestire i soldi e oggi per me è un problema arrivare a fine mese". Adesso prova rammarico e vergogna: non fosse per l'aiuto di familiari e amici più cari, non saprebbe come fare. "I mobili della casa dove vivo adesso mi sono stati tutti regalati e un amico che gestisce un ristorante dalle mie parti mi permette di mangiare gratis".

44 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views