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Il Villarreal vince l’Europa League, dopo 22 rigori: finisce 12-11 con il Manchester United

Il Villarreal vince l’Europa League battendo il Manchester United con il risultato di 12-11 dopo ben due serie di calci di rigore. A decidere la finalissima sono i portieri: Rulli segna quello decisivo, De Gea commette l’errore fatale. È la quarta Coppa per Emery, dopo i trionfi a Siviglia. Un successo storico per il club iberico che guadagna anche la qualificazione alla prossima edizione di Champions.
A cura di Maurizio De Santis
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La qualità del Manchester United contro la compattezza del Villarreal. È il leit motiv della finale di Europa League che si trascina fino ai supplementari, dopo il risultato di 1-1 nei tempi regolamentari, e poi ai rigori che proseguono a oltranza dopo ben 22 penalty. La vince il Villarreal all'ultimo respiro trattenuto quando sono i portieri a recarsi sul dischetto: è Rulli a segnare la rete del trionfo mentre De Gea commette l'errore fatale.

Emery trionfa ancora, mette un altra coppa in bacheca dopo quelle conquistate a Siviglia: è la quarta della sua carriera. Che impresa per gli iberici: ottengono un successo storico e guadagnano anche l'accesso alla prossima edizione della Champions. La settima in classifica della Liga che piega la seconda della Premier. Un piccolo centro (circa 50 mila abitanti) che manda ko la storica Manchester. È la favola del sottomarino giallo.

Un trionfo che arriva alla fine di un incontro tirato, equilibrato come da copione: agli inglesi il dominio del campo e l'onere di far gioco (ma senza mai trovare la via della rete con azioni pulite) mentre gli spagnoli tengono i ranghi serrati impostando una gara difensiva. Resistono senza soffrire, passano anche in vantaggio ma non hanno abbastanza forza per piazzare il colpo del ko. Il lampo del Matador riporta i Red Devils in partita, è la fiammata che accende la seconda parte della gara ma ancora non basta. In undici metri si decide l'assegnazione della coppa. E tocca a un portiere indirizzarla.

La nostalgia canaglia assale i tifosi del Napoli. La sfida che assegna il primo trofeo continentale della stagione li tiene incollati alla televisione. Perché? Da un lato all'altro del campo ci sono Raul Albiol ed Edinson Cavani, due calciatori che nel recente passato hanno fatto (e fanno ancora) battere il cuore ai tifosi azzurri. Il difensore mancato come il pane ai partenopei, che anche contro i Red Devils ha mostrato – semmai ce ne fosse stato bisogno – cosa vuol dire aver giocato nel Real Madrid e nella nazionale spagnola. Con lui affianco è cresciuto di livello Koulibaly, adesso ‘aiuta' Pau Torres a resistere agli urti degli avversari come a quelli della vita.

E poi c'è il Matador, il bomber dei 104 gol sotto il Vesuvio, uno dei più forti giocatori dell'era De Laurentiis: ha le polveri bagnate e viene trascinato nella risacca, tra le linee strettissime che Emery disegna in mezzo al campo. Una tonnara nella quale finiscono tanto il sudamericano quanto Greenwood e Rashford: là, nei pressi dell'area di rigore del ‘sottomarino giallo', si ritrovano chiusi nel gorgo.

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Bacca (ex Milan) divide con Gerard Moreno il compito di attaccare e ripiegare, lottare e aprire spazi, colpire alla prima, buona occasione. Lo fa proprio il numero 7 (Moreno) della squadra di Emery, il più lesto di tutti a leggere (e beffare) la linea difensiva dello United: c'è un buco nel mezzo e il fuorigioco non funziona, lui vede arrivare la palla servitagli da Parejo, batte di controbalzo e fa gol. I Red Devils provano ad alzare il ritmo, tengono il possesso palla con percentuali bulgare (fino al 67%) ma si rivelerà poco proficuo: appena 3 i tiri verso la porta nel primo tempo, uno solo quello diretto nello specchio. Poco, davvero, nonostante il Villarreal consegni metri di campo e iniziativa all'avversario, nonostante il tridente e il furore (appannato) di Pogba in mediana.

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Da lì non si passa. E serve un grimaldello per scardinare il muro giallo. Lo impugna Cavani e nella ripresa cambia l'inerzia dell'incontro siglando la rete del pareggio. L'istinto del killer d'area di rigore è sempre lo stesso, anche a 34 anni: sua la deviazione decisiva che regala una scarica di adrenalina agli inglesi. Il check del Var gli toglie il respiro per qualche attimo poi può esultare. È la sesta rete della stagione (1 al Granada, 4 alla Roma in precedenza) in Europa League con 2 assist che impreziosiscono la performance di questa edizione della coppa. La fiammata del Matador segna un punto di svolta: lo United alza il ritmo, sale di giri e va vicino al raddoppio con Rashford e ancora con Cavani. Non sfonda, quel muro giallo è di gomma. E serviranno solo i tiri dal dischetto a spezzare l'equilibrio.

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