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Il trucco del bomber che faceva fare gli allenamenti alla moglie: “Nessuno se n’è mai accorto”

Ancora oggi idolo indiscusso dei suoi tifosi, l’attaccante Stefan Kießling, famoso per correre anche per i compagni per 90 minuti, ha rivelato come riusciva a farlo: barando in allenamento.
A cura di Alessio Pediglieri
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Stefan Kießling, oggi è uno stimato dirigente sportivo che si è ritirato dal mondo del calcio a 38 anni dopo aver trascorso quasi l'intera carriera giocando come attaccante nel Bayer Leverkusen. Una vera e propria icona nel club tedesco dove è stato richiamato per un ruolo dietro la scrivania, dopo 12 anni di onorata attività (344 partite e 131 gol) che gli ha fatto guadagnare anche la maglia della Nazionale tedesca tra il 2007 e il 2010. Talento, classe e determinazione in mezzo alle aree avversarie,  era amato da tifosi e tecnici per aver interpretato forse tra i primi in assoluto, il ruolo moderno del centravanti, tornando spesso in difesa ad aiutare la squadra nei momenti di necessità.

Gioco aereo la sua arma migliore, grazie ad una stazza non indifferente ma anche il fiuto per il gol,  dote magica che Stgefan aveva a tal punto da essere ancora oggi una leggenda al Leverkusen: è attualmente il miglior attaccante del club per quanto riguarda le marcature siglate in una singola stagione, quando nel 2013, si aggiudicò il titolo ti capocannoniere in Bundesliga con 25 reti. E nemmeno Patrick Schick è riuscito a fare meglio, fermandosi a quota 24 reti nell'ultimo campionato. Gol, dunque, ma soprattutto fiato e gambe che gli permettevano galoppate in mezzo al campo per altri attaccanti nemmeno immaginabili, e che lo hanno trasformato in un vero e proprio beniamino dei tifosi del Bayer.

Stefan Kießling è stato capocannoniere della Bundesliga 2012/2013 segnando 25 gol con la maglia del Leverkusen
Stefan Kießling è stato capocannoniere della Bundesliga 2012/2013 segnando 25 gol con la maglia del Leverkusen

Kießling, per diversi anni, ha però nascosto un segreto mai rivelato a nessuno che gli ha permesso di avere sempre fiato a disposizione dei propri compagni quando la situazione lo richiedeva, senza mai tirarsi indietro: "barava" sugli allenamenti durante la settimana e appena poteva non eseguiva i test atletici che i preparatori e lo staff preparavano per una programmazione individuale rivolta ad ogni singolo giocatore. Ma come riusciva a farlo senza che nessuno se ne fosse mai accorto?

A raccontare il curioso dietro le quinte è lo stesso ex attaccante del Lewverkusen che a "Sport Bild" ha rivelato l'aneddoto che gli ha permesso di riposa durante la settimana per poi dare tutto e di più durante le partite. "Non ho mai svolto al cento per cento gli esercizi di preparazione" ha candidamente ammesso al quotidiano tedesco, richiamando alla mente il periodo trascorso al Bayer che poi ha anche aggiunto che mai nessuno si sia accorto del ‘trucco'. In pratica, oltre alle classiche sedute di allenamento infrasettimanali, da svolgere insieme ai compagni sotto gli occhi vigili del tecnico e dei suoi collaborati di turno, ai giocatori veniva data anche una tabella di marcia da seguire a casa con test personalizzati.

"In pratica funzionava così" ricorda Kießling "Ti davano un orologio che ti permetteva di misurare la frequenza cardiaca con dati che poi arrivavano al club. Nessuno pensava di controllare se non gli algoritmi memorizzati per tutto l'esercizio richiesto. Ma dal momento che mia moglie è molto atletica, in più di una occasione, ha fatto qualche corsa con le mie specifiche mentre io riposavo. E lo ha fatto così bene che nessuno l’ha mai notato".

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