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Il peggior incubo di Guardiola: chiuso in ascensore con qualcuno che gli sghignazza in faccia

Pep Guardiola è stato protagonista di un episodio a Manchester non esattamente piacevole: un ascensore angusto, nessuna possibilità di fuga.
A cura di Paolo Fiorenza
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Probabilmente il Liverpool era l'ultima squadra con cui Pep Guardiola avrebbe voluto perdere col suo Manchester City, vista la rovente polemica seguita alle dichiarazioni della vigilia di Jurgen Klopp, che aveva ancora una volta rimarcato come la società degli sceicchi potesse permettersi spese non alla portata dei Reds. L'1-0 incassato domenica scorsa lascia gli Sky Blues a 4 punti dall'Arsenal capolista, ma siamo appena all'inizio di una battaglia che si annuncia lunga e con più protagonisti a contendersi la Premier, con l'ottimo Tottenham di Conte e il Chelsea di Potter a voler ugualmente dire la loro.

Bello carico in campo, come dimostra la sfida al pubblico di Anfield che gli lanciava monetine, il 51enne tecnico spagnolo non sempre è a suo agio lontano dai palcoscenici calcistici. Nello scorso luglio era scappato con la bicicletta mentre un tifoso del City lo inseguiva di notte – ugualmente in bici – urlandogli che voleva fare una foto assieme a lui, essendo evidentemente un po' su di giri. Guardiola alla fine si era fermato e aveva fatto il selfie, ma la sua espressione seria e poi il mancato saluto al tifoso avevano fatto capire in che modo – non certo piacevole – avesse vissuto la surreale vicenda.

Nelle ultime ore è diventato virale un altro video che evidenzia il grande imbarazzo di Guardiola, ancora alle volte alle prese con una situazione di vita quotidiana non esattamente gradevole dal suo punto di vista. Rinchiuso in un ascensore molto piccolo, con due persone a ridergli in faccia sguaiatamente, senza alcuna possibilità di fare alcunché per sottrarsi. Nel filmato si vede Pep assolutamente stranito mentre viene ripreso col telefonino da una delle due. Anche in questo caso la scena è assolutamente surreale: non cercano di parlare con lo spagnolo che è ad un centimetro da loro, neanche un saluto, niente. Si limitano a filmarlo ed emettere urletti tra i quali si distingue un "Oh mio dio, è così divertente!".

Guardiola rivolge loro appena uno sguardo, poi si volta di spalle e abbassa la testa, contando i secondi che lo separano dall'apertura delle porte dell'ascensore. Attimi che gli devono sembrare interminabili: poi esce di corsa e respira. Al confronto la rete di Salah domenica scorsa deve essere stata poco più di un fastidio…

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