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Il Napoli pareggia 1-1 con la Real Sociedad e si qualifica ai sedicesimi di Europa League

Il Napoli pareggia per 1-1 la Real Sociedad nell’ultima giornata della fase a gironi di Europa League e si qualifica da primo del Gruppo F ai sedicesimi di finale. A decidere il match sono la rete realizzata da Piotr Zielinski al 35°, primo gol segnato nello stadio ribattezzato “Diego Armando Maradona”, e di José in pieno recupero.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Napoli si qualifica ai sedicesimi di finale di Europa League pareggiando per 1-1 con la Real Sociedad, che in pieno recupero trova un gol insperato grazie a una disattenzione di Ghoulam. Gli serviva non perdere nello stadio Diego Armando Maradona, è riuscito a portare il compimento match e passaggio del turno sotto il diluvio e nel silenzio dell'impianto desolatamente vuoto. La squadra di Gattuso ridimensiona ancora una volta (all'andata vinse 1-0 con gol di Politano) le ambizioni della Real Sociedad che nella Liga concorre per il titolo – approfittando del periodo di appannamento di Real Madrid e Barcellona – ma nelle Coppe invece se la cava per il rotto della cuffia nel girone con partenopei (primi a quota 11) e olandesi dell'Az Alkmaar, eliminati clamorosamente per la sconfitta contro il Rijeka.

Eppure a fare la partita sono proprio gli iberici (lo testimonia anche il possesso palla che tocca il 65%). Tocca a loro, considerata la necessità di far punti a tutti i costi, prendere il comando delle operazioni. Tocca a loro rischiare qualcosa in più rispetto ai padroni di casa. Tocca a loro fare pressing, tenere alto il baricentro e fanno capire subito che intenzioni hanno. Le assenze di Oyarzabal e David Silva pesano ma è nel collettivo che la Real Sociedad trova la propria forza. Gioca a memoria. Si mostra agile e abile nella costruzione dell'azione, non altrettanto efficace al momento della conclusione. È la maggior pecca che diventa palese quando, soprattutto nella ripresa, Portu prima e poi Nacho Monreal mancheranno l'opportunità di riaprire il match.

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Cosa fa il Napoli? Interpreta una gara ‘sporca', di grande sacrificio. Subisce l'iniziativa degli ospiti ma tiene botta. Gattuso chiede a Mertens e a Insigne di mettere da parte il pennello e i tocchi raffinati. Usano la spatola e su quel campo reso infido dalla pioggia battente si arrangiano come possono, lasciando a Lozano il compito di lanciarsi negli spazi appena possibile. Da una di queste incursione nasce anche uno dei casi più discussi dell'incontro: il tackle subito dal messicano avrebbe meritato la concessione del rigore e il ‘rosso' a Zubeldia da ultimo uomo. Non arriveranno né l'uno né l'altro e senza il Var ogni protesta è vana.

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A spizzichi e bocconi. A strappi. Lampi di luce. Il Napoli controlla la sfuriata degli spagnoli, un po' traballa dinanzi alla maggiore pressione avversaria, ma resta in piedi e quando riparte in velocità sa far male. Ci pensa Zielinski ad affondare il primo colpo che serve a tenere a distanza la Real Sociedad: dagli sviluppi si un calcio d'angolo, controlla dal limite e lascia partire un destro incrociato sul quale non può nulla Remiro.

Proprio il recupero del polacco, che sembra essere salito di condizione dopo lo stop a causa del Covid, si rivela fondamentale per gli equilibri dei partenopei che possono impostare un centrocampo di lotta (con Bakayoko e Fabin Ruiz) e di governo nel quale il dinamismo e la tecnica dell'ex Empoli sono preziosi per la manovra. Gattuso cambia qualcosa nell'ultima mezz'ora, risparmia energie e ne lancia di fresche sul terreno. Dentro Demme (per Bakayoko), Petagna (per Mertens) e Politano (per Lozano), poco dopo ci sarà spazio anche per Elmas (al posto di Zielinski) e Ghoulam (che avvicenda Mario Rui), che nel finale di gara si distrae su José e regala la qualificazione agli spagnoli. Aspettando il rientro di Osimhen.

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