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Il Napoli e la tegola Coppa d’Africa: “Può chiedere il rinvio delle gare di Serie A, articolo 48”

Il Napoli respira l’aria pulita del primo posto in classifica a punteggio pieno, ma qualche nube arriva dal pensiero di quello che potrebbe accadere a gennaio, quando la Coppa d’Africa priverà gli azzurri di pilastri come Koulibaly, Anguissa e Osimhen. Ma il club di De Laurentiis potrebbe avere un clamoroso asso nella manica.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il Napoli si gode la seconda sosta per le Nazionali dall'alto del primo posto in classifica in Serie A: lassù si respira aria buona, frutto delle sette vittorie in altrettante partite di inizio campionato. Gli azzurri di Spalletti hanno due punti di vantaggio sul Milan e quattro sull'Inter. Adesso anche l'infermeria sorride, visto che i vari Demme e Mertens sono rientrati: ai box restano solo Lobotka, ormai prossimo al ritorno, e l'ultimo acciaccato Ounas. Un vento in poppa che potrebbe tuttavia affievolirsi nel prossimo gennaio, quando la temutissima Coppa d'Africa priverà la formazione partenopea dell'intera spina dorsale dell'undici titolare: Koulibaly, Anguissa ed Osimhen, sicuramente convocati rispettivamente da Senegal, Camerun e Nigeria, con probabile chiamata anche per Ounas con l'Algeria.

Una bella botta per le ambizioni del Napoli, visto che parliamo di tre giocatori che hanno fatto la differenza in questo avvio di stagione, tra i migliori dell'intera Serie A per rendimento nei rispettivi ruoli. Il club azzurro tuttavia non se ne sta con le mani in mano e sta valutando se ci siano possibilità di non rinunciare ai propri campioni nelle partite di campionato in programma a gennaio durante la competizione continentale africana. Che qualcosa bolla in pentola lo aveva fatto capire chiaramente Luciano Spalletti alla vigilia dell'ultimo match vinto a Firenze: "Sulla questione c'è una partita aperta di De Laurentiis che mi vede totalmente al suo fianco. Il presidente ha ragione quando dice che le Nazionali a volte devastano i club".

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Ma come potrebbe il Napoli non farsi penalizzare dalla convocazione dei propri giocatori per la Coppa d'Africa? Lo spiega l'avvocato Enrico Lubrano, l'esperto di diritto dello sport che De Laurentiis nella scorsa stagione chiamò per affiancare il legale azzurro Mattia Grassani nel ricorso – poi vinto – contro la sconfitta a tavolino ed il punto di penalizzazione inflitti ai partenopei per il mancato viaggio a Torino causa Covid per la disputa del match contro la Juventus. Lubrano premette di parlare a titolo personale e non per il club, quando ai microfoni di Radio Marte spiega cosa potrebbe provare a fare la società azzurra.

"La questione del Napoli, che ha 4 giocatori importantissimi che verrebbero meno a gennaio, è in realtà una questione generale che riguarda l'interesse alla regolarità del campionato da parte di tutte le società – premette il legale – C'è una sovrapposizione tra la Coppa d'Africa e il campionato che riguarderà sicuramente almeno tre partite, poi bisognerà vedere chi andrà avanti nel torneo. Questa sovrapposizione la dobbiamo considerare come patologica, cioè non naturale. Il regolamento della FIFA si basa sul concetto di calendario coordinato e la FIGC prevede che si curino le relazioni calcistiche internazionali al fine di armonizzare i campionati sportivi. Ci troviamo di fronte a un errore determinato da FIGC e Lega che hanno causato sovrapposizioni che possono avere degli effetti di grave impatto sulla regolarità del campionato".

Lubrano spiega come il discorso non sia di cortile, ma debba essere preso a cuore dall'intera Serie A: "Se io vado a giocare alcune gare non nelle mie condizioni naturali, supponiamo che queste partite abbiano esito negativo, questo non riguarda solo la posizione della società interessata ma anche di altre. Magari una squadra batte il Napoli e con quei tre punti conquista la salvezza ai danni di un'altra squadra. C'è disomogeneità patologica. Personalmente credo che per quanto non ci si sia pensato prima, si ponga ora l'esigenza concreta di rimediare alla situazione. Non solo e nell'interesse delle singole società, ma nell'interesse generale della competizione".

E qua si entra nel discorso degli appigli normativi cui ancorare le possibili mosse del Napoli e di qualsiasi altro club abbia a cuore la questione: "Le società potrebbero chiedere il rinvio di una o più gare interessate da questa situazione, nell'interesse individuale e generale. Questo perché non sarebbero in condizione, ai sensi dell'articolo 48, di presentarsi nella migliore formazione possibile. Qualora non si concedesse un rinvio, non sarebbe irrealistico che le società possano o impugnare il rifiuto o successivamente l'omologazione dei risultati poiché dettati da organizzazione del campionato in violazione dell'articolo 3, comma 1 dello statuto".

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Ma cosa dicono gli articoli di cui parla Lubrano? L'articolo 48 delle norme organizzative della FIGC recita al comma 3: "In tutte le gare dell'attività ufficiale è fatto obbligo alle società di schierare in campo le proprie squadre nella migliore formazione consentita dalla loro situazione tecnica". L'articolo 3, comma 1, dello statuto federale dice invece: "Al fine di promuovere e disciplinare il giuoco del calcio, la FIGC esercita, in particolare, le seguenti funzioni: a) la cura delle relazioni calcistiche internazionali anche al fine dell’armonizzazione dei relativi calendari sportivi".

L'esperto di diritto sportivo sembra abbastanza sicuro delle sue argomentazioni: "Se porterò l'idea al Napoli? Non credo ci sia la necessità che io porti quest'idea alle varie società di Serie A. Mi sembra evidente che possano sollevare il tema da sole, è oggettivo ed evidente". Si preannuncia un gennaio molto caldo, a dispetto delle temperature.

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