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Il movimento senza palla di Dzeko è l’elogio del centravanti: va mostrato nelle scuole calcio

Il movimento senza palla di Edin Dzeko in occasione del gol decisivo di Inter-Napoli ci ricorda perché amiamo gli attaccanti: una situazione di gioco da mostrare nelle scuole calcio.
A cura di Vito Lamorte
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L'Inter ha aperto il nuovo anno con una vittoria importantissima sul Napoli, fermando la corsa della capolista e tornando in zona Champions League anche grazie ai risultati delle contendenti. I nerazzurri sono riusciti ad avere la meglio sulla squadra di Luciano Spalletti grazie ad un gol di Edin Dzeko all'inizio della ripresa, che di testa ha insaccato da distanza ravvicinata un ottimo cross dalla sinistra di Federico Dimarco.

A primo impatto la rete del centravanti bosniaco può sembrare banale ma i più attenti si saranno accorti del movimento che il numero 9 compie per eludere l'intervento di Rrhamani. Accade tutto in pochi secondi.  Il cigno di Sarajevo è entrato nei 16 metri con il difensore del Napoli che lo affiancava ma mentre il compagno sta per crossare, ecco che il numero 9 dell'Inter finta di anticipare l'avversario e poi compie il movimento contrario portandosi alle sue spalle.

Il calciatore del Napoli non può nulla perché, grazie al movimento e al contro-movimento da manuale scuola del calcio, Dzeko ha eluso la marcatura e ha segnato la rete decisiva del match di San Siro.

Quante colpe ha Rrhamani e quanta è la bravura di Dzeko? Il difensore in questi casi dovrebbe sempre tenere in considerazione l'avversario e lasciar perdere il pallone, per evitare che ad un certo punto si possano perdere di vista entrambe le cose.

Alle loro spalle c'è Kim che segue Lukaku e, probabilmente, quello che avrebbe dovuto fare il numero 13 del Napoli era  avvicinarsi a Dzeko per provare ad entrare in contatto con lui, senza far fallo, per fargli perdere un tempo di gioco. Per fare questo la sua corsa doveva essere diversa e lo stesso vale anche per il posizionamento del corpo.

In quei casi l'attaccante ha il vantaggio di decidere in che modo andare nello spazio mentre il difensore può soltanto reagire a quello che fa l'avversario diretto. Non è per nulla semplice, soprattutto a quella velocità. Da tenere in considerazione anche l'ottimo cross che Dimarco mette per il compagno: non è semplice intervenire su un pallone del genere.

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Il movimento senza palla di Edin Dzeko ci ricorda perché da piccoli tutti vogliamo fare gli attaccanti: sembra che il 9 dell'Inter abbia una calamità sulla testa ma quella giocata è frutto di tante cose: esperienze, allenamento e interpretazione del momento. Una situazione di gioco da mostrare nelle scuole calcio, per fare capire che oltre alla tecnica serve usare il pensiero quando si è in campo per crearsi le occasioni giuste.

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