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Il Milan realizza il sogno di Messias: da fattorino alla Champions a San Siro

Junior Messias è l’ultimo colpo di mercato del Milan. I rossoneri sono riusciti a chiudere la trattativa con il Crotone e il brasiliano sarà ufficializzato nel giro delle prossime ore. Il coronamento di un sogno per il giocatore che arrivò in Italia qualche anno fa lavorando prima come muratore e poi come fattorino. Da quest’anno potrà giocare in Champions League alla Scala del calcio italiano.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Il Milan ha piazzato il colpo Junior Messias. Il club rossonero potrebbe ufficializzare l'affare già nelle prossime ore con il giocatore che è già in città per le visite mediche. Un affare che si è chiuso sulla base di un prestito a 2,6 milioni di euro con diritto di riscatto a 5.4 milioni più 1 di bonus. Nel complesso il giocatore tra un anno potrebbe costare al Milan 9 milioni di euro. Messias lo scorso anno aveva realizzato 9 gol e 4 assist in Serie A con il Crotone e le sue performance avevano subito convinto le big ad osservare con attenzione il brasiliano di Belo Horizonte

Ma ciò che aveva maggiormente colpito è stata la storia di Messias. Un giocatore arrivato in Serie A dopo aver militato nei dilettanti tra Casale, Chieri e Gozzano. Classe 1991, a 30 anni Messias arriva a questo traguardo dopo un percorso davvero particolare. Da fattorino alle luci di San Siro. Dalla consegna porta a porta di elettrodomestici e frigoriferi ai primi campionati amatoriali Uisp in Italia giocando con una squadra di peruviani. Poi gavetta, fame e sacrifici e ora il Milan e quella Champions che fino a qualche anno poteva ammirare solo in televisione.

La storia di Junior Messias: da fattorino alla Serie A

In una notte d'agosto il calcio è riuscito a raccontare l'ennesima grande storia. Una favola si potrebbe definire. Messias raccontò di aver sempre vissuto una vita irregolare. "Per anni prendevo la moto, uscivo, bevevo, e mi perdevo". Ringrazia Dio Messias per avergli dato la possibilità di alzare la testa, lasciarsi alle spalle quel mondo e ricominciare a vivere. In Italia lavorava come muratore in una ditta gestita da un italo-argentino. Il brasiliano veniva pagato 20 centesimi per ogni mattone ripulito dagli edifici demoliti.

Una vita onesta insomma, fatta di sacrifici e rinunce, ma pur sempre dignitosa. Il calcio era solo un hobby e per questo, una volta arrivato in Italia, a Torino, quartiere Barriera di Milano, giocava con i suoi colleghi di lavoro (un gruppo di peruviani) nello Sport Wariqe, nel campionato Uisp di Torino. Messias inizia a lavorare poi come fattorino di elettrodomestici prima della svolta. Riceve i documenti necessari per regolarizzare la sua permanenza in Italia ed Ezio Rossi, ex calciatore che avevo conosciuto alla fine di una partita Uisp, lo chiamò per proporgli una nuova squadra.

Rossi avrebbe allenato il Fossano ma a 700 euro al mese (lui ne guadagnava 1200 lavorando) non riusciva a sostenere le spese avendo anche moglie e un figlio in Brasile. "Vieni a fare qualche giorno di prova poi parlo io con il presidente" disse Ezio Rossi a Messias che pochi giorni dopo tornò dal brasiliano con un contratto da 1500 euro al mese: "Ora dovrai pensare solo al calcio". È la svolta attesa da una vita con il calcio che tende la mano al brasiliano che in breve tempo vince da protagonista il campionato d'Eccellenza con il Casale (20 gol) e poi passa al Chiari in Serie D.

Da quel momento in poi la strada è tutta in discesa e per Messias si apriranno presto le porte della Pro Vercelli in Serie B ma senza il passaporto comunitario non poteva essere perfezionato il trasferimento. Messias riparte allora dal Gozzano, lo porta in serie C fino alla telefonata del Crotone e la promozione in serie A. Oggi il passaggio al Milan e la consapevolezza di poter coronare finalmente il sogno di giocare in Champions League e sul prato di San Siro: la Scala del calcio italiano.

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