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Il lato oscuro di Shilton, 45 anni di dipendenza dalle scommesse: la moglie lo ha salvato

Una delle leggende del calcio, l’ex portiere Peter Shilton, ha convissuto con la dipendenza dal gioco d’azzardo spendendo cifre mostruose.
A cura di Marco Beltrami
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Peter Shilton è una vera e propria icona del calcio inglese. In trent'anni di carriera l'ex portiere classe 1949 ha lasciato un segno indelebile, a suon di record: da quello di presenze con la maglia della nazionale (125), a quello di gare di campionato all'attivo (1005), e d'incontri ufficiali disputati (1390). Tanti i momenti memorabili, compreso quello non troppo piacevole per lui e per i suoi connazionali della "Mano di Dio", ovvero del leggendario gol di mano subito da Diego Armando Maradona, in quella memorabile sfida mondiale. Una vita dedicata al pallone quella di Shilton, che mentre in campo provava a chiudere la porta agli avversari, nel privato doveva fare i conti con i "fantasmi" della dipendenza.

La moglie dell'ex portiere, Steph, in una lunga intervista alla BBC ha raccontato il Peter Shilton che nessuno conosceva, ovvero quello che per anni non ha potuto fare a meno del gioco d'azzardo e delle scommesse. Un vero e proprio incubo, un tunnel che sembrava senza via d'uscita e che per anni ha reso la vita della famiglia dell'ex leggenda del calcio inglese un incubo. Il racconto della signora Shilton, rende l'idea su quello che lei in primis ha dovuto sopportare: "È stato subito dopo che ci siamo messi insieme nel 2012, aveva un comportamento sospetto e si allontanava per usare il telefono. Pensavo ci fosse un'altra donna. C'era un numero di telefono che chiamava sempre, ho scoperto che era per una società di scommesse". 

Shilton e la Mano di Dio di Maradona
Shilton e la Mano di Dio di Maradona

Quando Steph ha capito che non si trattava di un semplice hobby ma di una dipendenza, è iniziato il calvario: "Era notte fonda e stava guardando le scommesse su una corsa di cavalli in Australia. Certo, poteva scommettere su qualsiasi gara, in tutto il mondo, in qualsiasi momento. Avevo lavorato a lungo nel Servizio Sanitario Nazionale e avevo visto tossicodipendenti e persone in crisi di astinenza. Lui negava e diceva che lo faceva per rilassarsi. Spesso si pensa che siano degli sfigati; si tratta spesso di persone molto astute, molto intelligenti, molto professionali. Non riesci a individuare un giocatore d'azzardo, e questo rende estremamente difficile entrare in contatto da allora".

Shilton è stato un giocatore d'azzardo sin dalla giovanissima età, dai 15 anni, per circa 45 anni. Una situazione che ha spaventato la ragazza, che comunque ha deciso di tenere duro e aiutare il suo futuro marito: "Ho tenuto separate le mie finanze. Questo è un consiglio che dico ai miei cari. mantieni la tua indipendenza finanziaria e non prestare mai denaro. Ho notato che ogni volta che riceveva il suo estratto conto, lo strappava e lo bruciava. Poi il suo estratto conto è arrivato per posta mentre stava lavorando. Volevo vedere quanto giocava d'azzardo. L'ho aperto e c'erano pagine e pagine dei suoi soldi che andavano alla società di gioco d'azzardo BetFair: £ 18.000 in un mese (più di 21mila euro, ndr)".

Una situazione che ha letteralmente "spezzato il cuore" di Steph che nonostante momenti di tensione, e dopo un aborto spontaneo, è riuscita a poco a poco ad aiutare Peter che aveva mantenuto una carriera nel calcio internazionale mentre era in preda a una decennale dipendenza dal gioco: "Penso che sia cambiato, avevamo perso un bambino che avremmo voluto e penso che la perdita lo abbia fatto preoccupare che avrebbe perso me. Penso che stesse iniziando a rendersi conto di avere un problema serio. Invece di inveire, delirare e pestare i piedi, ci ho lavorato molto gradualmente. Avevo davvero paura per il suo benessere. Stava andando giù, era così immerso e aveva un aspetto orribile. Sembrava solitario, Mi ha detto: ‘So di avere un problema, ho intenzione di smettere, ma ho bisogno che tu lo faccia con me'. Ci siamo abbracciati l'un l'altro. È stato uno dei momenti più belli della mia vita".

Shilton e sua moglie Steph
Shilton e sua moglie Steph

Così è iniziata una nuova vita per Shilton, con sua moglie che ha lasciato il lavoro per aiutarlo. Una battaglia quotidiana, ma che alla fine l'ex portiere è riuscito a vincere anche dedicandosi al golf e ad altre attività. Da quel momento in poi, Peter in compagnia della moglie ha deciso di aiutare chi ha vissuto il suo stesso incubo: "Ho detto a Peter che doveva fare qualcosa; la sua voce sarebbe state enorme. Era molto emotivo e ha detto: ‘Ecco fatto, devo provare a salvare vite'. E così è stato con la coppia che ha ottenuto risultati eccezionali".

Steph ha chiuso il cerchio con queste parole: "Quando guardiamo indietro ora, pensiamo: ‘siamo fantastici, abbiamo davvero affrontato tutto questo?' È un traguardo per entrambi. Quando si è ripreso ho potuto vedere la pace della mente che aveva. Sembrava 10 anni più giovane e si stava godendo la vita.
Erano sette anni e mezzo fa. Penso sia ironico che sia stato uno dei più grandi portieri del mondo e sono stata io, una ragazzina dell'Essex, a salvarlo". E la sua esperienza ha cambiato anche le politiche di alcune agenzie di scommesse: "Betfair ha infatti affermato di aver cambiato le sue politiche dopo il recupero di Shilton, e in tali circostanze ora sospenderà un account e imporrà un ordine di esclusione se ci fossero dubbi che un cliente non avesse il controllo del proprio gioco d'azzardo".

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