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Il lato oscuro di Ihattaren, l’Ajax lo rimanda alla Juve: “Abbiamo fatto tutto il possibile”

L’ex talento del Psv ha una storia personale tormentata, che presenta molti lati oscuri. I ‘lancieri’ hanno annunciato ufficialmente che la sua esperienza ad Amsterdam finirà a gennaio poi farà rientro a Torino. Che ne sarà di lui?
A cura di Maurizio De Santis
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L'Ajax lo ha annunciato ufficialmente: a Ihattaren tornerà alla Juventus dal prestito.
L'Ajax lo ha annunciato ufficialmente: a Ihattaren tornerà alla Juventus dal prestito.

Da gennaio Mohamed Ihattaren tornerà alla Juventus. È come aprire un cassetto e ritrovare tra le mani qualcosa che avevi riposto lì e nemmeno te ne ricordavi più. I bianconeri se lo ritroveranno i rosa a partire da gennaio, quando scadrà il prestito con l'Ajax. I ‘lancieri' hanno già fatto sapere che non eserciteranno l'opzione di acquisto e lo rispediranno a Torino (contratto fino al 2025), lo hanno confermato con una nota ufficiale.

A 20 anni la carriera del ragazzo, che in Olanda (al Psv Eindhoven) era esploso e sembrava un talento pronto a fare il grande passo, è finita già allo sprofondo. Cosa accadrà ora non si sa. È certo solo che la sua esperienza ad Amsterdam è finita. "Abbiamo fatto il possibile come club", ha ammesso il tecnico Alfred Schreuder alla vigilia della partita di Champions coi Rangers sottolineando che il destino avverso del ragazzo non lo considera "una sconfitta personale". In buona sostanza lo hanno scaricato tutti, perché forse è divenuto ingestibile e ingombrante per tutti.

Agli allenamenti non lo vede da due mesi, la storia di Ihattaren è piena di buchi improvvisi: scompare e riappare con le migliori intenzioni, perseguitato da voci di amicizie pericolose, minacce e intimidazioni da parte della criminalità, pressioni esterne che non gli avrebbero mai permesso di concentrarsi su quello che meglio sa fare, il calciatore al quale il talento non manca.

Difetta di altro, nulla che una squadra (qualsiasi essa sia) possa dargli. Nulla che riesca a trarlo d'impaccio da quel lato oscuro nel quale spesso viene risucchiato suo malgrado. Nulla che possa aiutarlo a ripulire un'immagine compromessa negli ultimi tempi. Ad Amsterdam ritengono perfino che la sua presenza sia pericolosa per la squadra stessa proprio per quell'aura di mistero e quella zona grigia che gravita intorno a lui.

A Eindhoven si era esaltato. Poi un rapporto difficile con l'allenatore, Schmidt, lo porta a dare lo strattone e a tagliare i ponti. La Juve lo paga 5,5 milioni di euro, è convinta (grazie ai buoni uffici dell'ex agente, Mino Raiola) di aver preso un ottimo prospetto e lo gira in prestito alla Sampdoria affinché si faccia le ossa in Italia, per vederlo all'opera prima di accoglierlo con convinzione. A Genova dura lo spazio di qualche settimana poi fa perdere le tracce di sé. Nessuno sa cosa gli sia successo e dove sia, spunta dal nulla all'improvviso ma in Liguria non tornerà raccontando il clima d'inferno subito.

La Juve e l'Ajax gli danno una possibilità accordandosi per il prestito. Quando ten Hag – allora sulla panchina dei ‘lancieri' – lo vide disse una cosa sola: non ce la fa nemmeno a scattare. La salita è dura ma Ihattaren si mette d'impegno accettando di ripartire dalla seconda divisione con lo Jong Ajax. Accumula 5 presenze e segna 4 reti, guadagnandosi la convocazione e la possibilità di giocare con la prima squadra.

In finale di Coppa d'Olanda (persa contro il PSV Eindhoven) gli vengono concessi 4 minuti, una scampolo di match che è una luce in mezzo al buio. Si spegnerà subito, quei problemi che hanno allungato ombre inquietanti sulla sua vita si affacciano di nuovo. Tecnicamente, a gennaio rientra alla Juve. Ma la Juve non sa nemmeno cosa fare di lui.

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