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Il giocatore dell’Inter scelto da Yamal per scambiare la preziosissima maglia di una partita epica

Alessandro Bastoni dopo aver fermato in campo Lamine Yamal ne ha chiesta e ottenuta la maglietta. Vestendola con orgoglio nell’immediato post gara, trofeo a imperitura memoria di una notte epocale che è già un pezzo da collezione, segnando la “prima” del diciasettenne in una gara di Champions a San Siro.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Inter festeggia l'accesso alla finale di Monaco di Baviera con una suprema prova di orgoglio, resilienza e coraggio che le hanno permesso l'impresa di fermare il Barcellona del fenomeno Lamine Yamal. Che ha deliziato anche a San Siro gli appassionati, dopo le favolose giocate all'andata che hanno regalato una doppia sfida dai risvolti semplicemente epici. Col diciasettenne talento azulgrana protagonista anche della vigilia nerazzurra, trascorsa a studiare le mosse per arginarne la sua grandezza: missione riuscita. Con Alessandro Bastoni che alla fine è riuscito a conquistare un altro trofeo di serata: la maglietta numero 19 del classe 2007, un pezzo già da collezione, della prima volta a San Siro per Yamal, in una serata epica.

Tra le tante storie da raccontare in quella che è stata definita giustamente la "madre di tutte le partite", Inter-Barcellona semifinale Champions di ritorno, ci sarà sicuramente anche quella di Alessandro Bastoni, perno di difesa capace di aver arginato l'impeto del giocatore più forte in rosa azulgrana, Lamine Yamal. Insieme ad un lavoro certosino d'equipe, con raddoppi e recuperi di squadra, alla fine l'apporto del talento dei catalani è risultato ininfluente: un gol (magnifico) all'andata, poi tante occasioni create, un palo e una traversa colpite e un Sommer praticamente insuperabile.

Ma per il centrale nerazzurro anche il vanto di essersi preso a fine partita e a qualificazione raggiunta anche la maglia di Lamine Yamal, da conservare a imperitura memoria per una notte magica. Un trofeo che Bastoni ha sfoggiato a San Siro, vestendola a fine partita e mostrandola nel momento di maggior giubilo del popolo nerazzurro festante la seconda finale degli ultimi tre anni in Champions League. Con il numero 19 sulle spalle, lo stesso che al Montiujc lo fece impazzire a tal punto che in campo lo lasciò letteralmente a bocca aperta, sbalordito da tanta qualità. A tal punto da averlo nella testa anche nell'immediata vigilia in conferenza: "Il giocatore più forte che abbia mai affrontato. Lo avevo già incrociato all’Europeo, ma oggi è salito a un livello impressionante. Per età e capacità di creare pericoli è già tra i migliori, se non il migliore". Non sufficiente però, per rovinare il sogno Champions dell'Inter.

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