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Il diabolico piano di Allegri: il gol di Chiesa in 10 secondi era uno schema già provato

La Juventus ha battuto 1-0 il Chelsea grazie a un gol dopo 10 secondi dall’inizio del secondo tempo realizzato da Federico Chiesa. Una rete non causale ma frutto di uno schema studiato al meglio da Allegri e già provato in un’altra occasione. In questo modo i bianconeri hanno potuto sfruttare il vantaggio e continuare a giocare con un baricentro basso e la copertura preventiva su Lukaku.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Da Federico a Federico. Sono bastati 10 secondi a Massimiliano Allegri per segnare un gol al Chelsea e vincere una partita che la sua Juventus ha giocato in maniera perfetta seguendo alla lettera le indicazioni tattiche del tecnico livornese. Il gol di Chiesa è arrivato poco dopo il fischio d'inizio del secondo tempo. Rabiot intercetta il lancio di Bonucci, Bernardeschi serve il corridoio perfetto all'ex viola e i tre punti contro i campioni d'Europa in carica sono presto serviti. È il capolavoro di Max l'ha definito qualcuno.

L'allenatore bianconero ha sempre dimostrato di poter tirare fuori il meglio di sé uscendo da situazioni apparentemente difficili. Come nel 2015, quando rimontò un inizio terribile in campionato della Juventus riuscendo poi a vincere lo Scudetto, oppure di recente, quando agli ottavi di Champions contro l'Atletico Madrid nel 2019, rimontò due gol nella gara di ritorno (tripletta di Cristiano Ronaldo) prendendosi i quarti di finale dopo il 2-0 dell'andata in Spagna facendo giocare Emre Can nel ruolo di terzino.

Sono le intuizioni di Allegri che anche contro il Chelsea, privo di Morata e Dybala e con una sola punta di ruolo in rosa (Kean), ha deciso di giocare la partita con Bernardeschi, Chiesa e Cuadrado in attacco, prima di cambiare modulo a gara in corso lasciando allo stesso Chiesa il compito di giocare al centro del reparto offensivo bianconero battagliando con Thiago Silva. Nell'arco dei 90 minuti l'idea di Allegri è stata chiara: Juventus bassa e pronta a ripartire e coperture preventive per isolare Lukaku e costringere il Chelsea ad un palleggio sterile. Il gol di Chiesa poi non è una caso: è il frutto di uno schema pensato proprio da Allegri.

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Il gol di Chiesa e la tattica di Max: così la Juve ha battuto il Chelsea

La Juventus ha terminato la gara con il 27% di possesso palla contro il 73% del Chelsea. Solo 6 tiri (di cui 1 in porta) contro i 16 dei Blues. Ben 8 calcio d'angolo in favore degli avversari contro l'unico tiro dalla lunetta battuto dai bianconeri in pieno recupero. È la fotografia perfetta di come Allegri aveva immaginato la partita. Nessuna sbavatura, nessuna smania di arrivare per forza al gol, ma avere la pazienza di sapere sfruttare al meglio anche l'unico e solo errore del Chelsea. Uno schema, sfruttando l'iniziale posizionamento della squadra di Tuchel a inizio del secondo tempo.

La Juventus aveva già studiato contro la Sampdoria come mettere in difficoltà gli avversari dopo il calcio d'inizio. Sono tanti gli allenatori che provano continuamente a capire in che modo poter essere subito pericolosi dopo il fischio d'inizio dell'arbitro, e la Juve l'ha capito. Contro i blucerchiati, l'avvio del secondo tempo è stato praticamente identico a quello visto contro il Chelsea: palla dietro a Bonucci e lancio sulla fascia sinistra per Alex Sandro con la speranza che il brasiliano riuscisse a spizzare di testa la palla per l'inserimento in verticale in area di rigore di Morata.

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Il terzino non è riuscito a colpire la sfera, a differenza di Rabiot. Contro il Chelsea c'era il francese in quella zona di campo per raccogliere lo spiovente di Bonucci lungo l'out mancino. Il colpo di testa dell'ex PSG (che ha anticipato proprio Alex Sandro) è stato perfetto poiché ha liberato il corridoio a Bernardeschi bravo poi a servire con due tocchi l'assist al bacio per l'inserimento di Chiesa che davanti a Mendy ha messo a segno il gol del vantaggio.

Da quel momento in poi i bianconeri hanno dovuto solo gestire il risultato continuando a difendere in modo ordinato senza lasciare spazi al Chelsea. Lo dimostra il baricentro molto basso della Juventus: 39,5 metri contro i 62,5 degli inglesi. Allegri ha lasciato campo e gioco per difendersi e poi ripartire portandosi a casa tre punti e soprattutto la consapevolezza che questa Juve ha ancora tanti armi da giocare.

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