Igor Protti: “Sto perdendo 3-0 col cancro, ma ci provo. Al Picchi avevo la chemio attaccata”

Una vita dedicata al calcio per Igor Protti. E non poteva che ricorrere a una metafora calcistica l’ex bomber di Livorno, Bari, Lazio e Napoli per raccontare la sua malattia. Purtroppo il cancro al colon, a detta dello “zar”, sta vincendo la partita. Ma Igor non è uno abituato a gettare la spugna: c’è ancora speranza di rimontare.
Come sta Igor Protti, l'attaccante racconta la malattia
Nell’ultima intervista a Repubblica, Protti ha parlato delle sue condizioni di salute dopo l’annuncio di poco meno di due mesi fa. Operazione e cure in corso per l’attaccante, che non ha usato troppi giri di parole: "Mi sento molto stanco e un po’ confuso, ho momenti di buio profondo che alterno a pensieri più positivi. Il cancro sta vincendo 3-0 ed è sleale, perché non mi ha fatto sentire il fischio d’inizio. Ora mi tocca rimontare, ho il dovere di provarci anche se sarà dura. Non ci giro intorno".
Il giro di campo al Picchi di Livorno, l'ovazione per Protti
Il mondo del calcio e dello sport si è stretto intorno a Protti. Basti pensare all’accoglienza riservata dai tifosi del Livorno al “Picchi” prima del match contro la Ternana: una standing ovation da brividi che ha commosso profondamente Igor. "Venerdì, quando lo stadio ‘Picchi’ ha cantato il mio nome, ho pianto. Avevo la chemio attaccata al braccio e ho pianto. Non mi sono mai vergognato delle mie lacrime. In quelle di venerdì c’erano gioia, nostalgia e paura che fosse l’ultima volta. Ho tanta paura. Dopo la botta di adrenalina, il crollo è sempre in agguato".
L’affetto della gente è oggi il più grande aiuto per Protti, che non si sente solo. La sua vita ora si divide tra famiglia e cure, per un Igor che quasi non si riconosce più: “Mi guardo nudo allo specchio, ho perso 15 chili e mi sembra di essere invecchiato di vent’anni in tre mesi. Ma non posso farci niente, se non affidarmi ai medici e al cielo: tanto alla fine decide lui”.
Per questo, l’unico giocatore capace di laurearsi capocannoniere in Serie A, B e C ha un consiglio prezioso da dare: "Vorrei dirvi di non fare come me: siate felici di ogni mattina vissuta in salute. Non pensate al futuro da immortali, ma al presente così bello e precario: non abbiamo altro, e dura niente. E fate prevenzione, fate sempre gli esami. Io forse ho aspettato troppo".