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Ibrahimovic torna al Milan dopo l’incontro con Cardinale: quale sarà il nuovo ruolo

Dopo l’incontro tra Ibrahimovic e Cardinale nuove indiscrezioni sul possibile ruolo dell’ex attaccante svedese nel Milan. Non compiti legati alla squadra.
A cura di Marco Beltrami
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Cosa si sono detti Zlatan Ibrahimovic e Gerry Cardinale nell'incontro di ieri a Milano? L'ex centravanti ha messo le basi con il proprietario del Milan per un suo ritorno in rossonero, e se sì in quale veste? Sono queste le domande più calde dopo il faccia a faccia nell'hotel di corso Venezia durato circa due ore. Sul tavolo il possibile nuovo ruolo di Ibra che potrebbe non essere legato strettamente al campo e "lontano" dalla squadra. Non un incarico dirigenziale insomma, ma da possibile investitore e socio del numero uno del club del capoluogo lombardo.

Innanzitutto bisogna sottolineare che questo nuovo vertice tra il fondatore di RedBird, la società proprietari del Milan dal 2022 e la grande gloria, non è legata agli ultimi deludenti risultati della squadra di Pioli. Tutto rientra in un calendario fissato da tempo con Cardinale che potrebbe ritrovarsi Ibrahimovic al suo fianco nelle vesti di socio. Infatti, come sottolineato da La Gazzetta dello Sport, Cardinale non vuole che il classe 1981 si limiti ad un incarico tecnico oppure di "brand ambassador" del Milan in giro per il mondo.

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Ibrahimovic avrebbe aperto alla possibilità di una serie di investimenti, anche in zone del mondo in cui la sua popolarità è notevole. Un esempio? Quegli Stati Uniti in cui ha lasciato il segno da calciatore dei Los Angeles Galaxy, diventando un'icona per la Major League Soccer. Non bisogna dimenticare infatti che RedBird collabora con i New York Yankees, storica franchigia del baseball, e con il gigante del cinema Warner Bros. Ecco allora che Ibra potrebbe finanziare ulteriori progetti condivisi, sfruttando appunto la sua immagine globale.

Insomma Ibrahimovic potrebbe seguire le orme di un altro gigante dello sport come LeBron James la star dei Los Angeles Lakers e della NBA. Il campione di basket è un investitore "passivo" nel club milanese visto che appunto possiede alcune quote del fondo che è stato al fianco di RedBird al momento dell'acquisto del club. RedBird a sua volta ha delle quote di SpringHill, società che appartiene a LeBron. Ovviamente questa prospettiva intriga Cardinale che finora, proprio come l'ex calciatore, non si è espresso pubblicamente sull'esito dei colloqui. Ultimo appunto quello nella base operativa milanese del manager, nel pomeriggio, per provare ad avvicinare ulteriormente le rispettive posizioni e la distanza tra domanda e offerta.

Come suddetto il tutto non è legato assolutamente al lato sportivo, e  solo per un caso si è verificato alla vigilia del match di Champions con il PSG. L'attuale proprietà per ora esclude la possibilità di vedere in futuro Ibra dirigente anche per il fattore legato ad un'immagine che potrebbe essere ingombrante per Stefano Pioli. Si tratta quindi per un ruolo diverso che ovviamente non è semplice da "definire". Proprio per questo ci vogliono diversi step per concretizzare il tutto visto che lo stesso Ibrahimovic spinge per una precisa definizione dei compiti. La sensazione è che comunque l'accordo possa essere raggiunto anche perché c'è la volontà di chiudere di entrambe le parti. Forse per questo che il campione ha fatto partire il conto alla rovescia con un contenuto sui social accompagnato da un misterioso "tic tac"

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