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I giocatori spagnoli si ribellano alle partite all’estero: scatta la censura della Liga in tv

I giocatori della Liga si fermano in campo per protestare contro la decisione di spostare Villarreal-Barcellona a Miami. Un segnale che riguarda da vicino anche il calcio italiano.
A cura di Vito Lamorte
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I calciatori spagnoli hanno deciso di ribellarsi alla scelta della Liga di esportare il campionato oltre oceano. Il caso è esploso dopo l’annuncio che Villarreal-Barcellona del 21 dicembre si giocherà a Miami, in Florida. L’Associazione dei calciatori (AFE) ha risposto annunciando una protesta simbolica in tutte le gare della nona giornata: al fischio d’inizio, i giocatori resteranno immobili per alcuni secondi.

Il gesto è già stato messo in pratica nell’anticipo tra Real Oviedo ed Espanyol, con il calcio d’inizio ritardato di circa 20 secondi — un momento però deliberatamente oscurato dalle televisioni. La vicenda solleva un tema destinato ad arrivare anche in Italia, perché la Serie A ha deciso di disputare in Australia la sfida tra Milan e Como in programma a febbraio.

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AFE: "Respingiamo in modo categorico un progetto che non ha l’approvazione dei veri protagonisti"

Questo il comunicato della AFE a sostegno dei calciatori della Liga:

L’Associazione dei Calciatori Spagnoli (AFE), con il sostegno dei capitani della Prima Divisione, annuncia che, durante tutte le partite corrispondenti alla nona giornata del Campionato Nazionale di Liga di Prima Divisione di Spagna, all’inizio di ogni incontro, i calciatori realizzeranno una protesta simbolica come forma di rivendicazione per la mancanza di trasparenza, dialogo e coerenza da parte della LALIGA in merito alla possibilità di disputare una partita del campionato negli Stati Uniti.

Il sindacato ha deciso di escludere dall’iniziativa, pur condividendone la posizione di fondo e i punti critici, i calciatori di FC Barcelona e Villarreal CF, club promotori del progetto, per evitare che l’azione di protesta possa essere interpretata come una misura contro una squadra in particolare.

Di fronte ai continui rifiuti e alle proposte irrealistiche della LALIGA, l’Associazione dei Calciatori Spagnoli respinge in modo categorico un progetto che non ha l’approvazione dei veri protagonisti del nostro sport e chiede alla Lega la creazione di un tavolo di negoziazione in cui siano condivise tutte le informazioni e analizzate le caratteristiche eccezionali del progetto, siano considerate le necessità e le preoccupazioni dei calciatori, e sia garantita la tutela dei loro diritti lavorativi e il rispetto della normativa vigente.

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