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I giocatori del Milan a capo chino di fronte al tribunale dei tifosi: emesso il giudizio

Dopo la sconfitta con la Roma e l’eliminazione dall’Europa League, i giocatori del Milan sono andati sotto il settore dell’Olimpico occupato dai propri tifosi, prestandosi – in silenzio e capo chino – al triste rito del ‘processo’ immediato e conseguente giudizio.
A cura di Paolo Fiorenza
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È finita con il solito #PioliOut in tendenza su Twitter e i tifosi del Milan contro tecnico e giocatori per la brutta prova che è valsa la seconda sconfitta contro la Roma e la conseguente eliminazione dall'Europa League. L'approccio sbagliato al match è costato caro ai rossoneri, colpiti dall'uno-due firmato da Mancini e Dybala tra il 12′ e il 22′: a quel punto, in virtù dello 0-1 incassato una settimana fa a San Siro, il passaggio del turno era diventato un miraggio per il Diavolo, che non è riuscito ad approfittare della superiorità numerica dovuta all'espulsione di Celik alla mezzora del primo tempo ed ha segnato il gol dell'1-2 solo all'85' con Gabbia, quando ormai i giochi erano fatti. La contestazione dei tifosi milanisti presenti all'Olimpico è esplosa al fischio finale, con un discorso molto duro pronunciato ai giocatori andati a capo chino sotto il settore che li ospitava.

Theo Hernandez e Okafor in silenzio sotto la curva dei tifosi del Milan
Theo Hernandez e Okafor in silenzio sotto la curva dei tifosi del Milan

Mentre tutto intorno era un tripudio di bandiere, cori e abbracci romanisti, è andato in scena il triste rito del ‘processo' celebrato a caldo, per direttissima, nei confronti dei calciatori rossoneri, che si sono prestati alla pubblica gogna. Le immagini hanno mostrato tutta la squadra, inclusi i panchinari, recarsi mestamente di fronte all'improvvisato tribunale dell'Olimpico, abbassando poi la testa e non fiatando: in quel momento dovevano solo ascoltare le parole sprezzanti rivolte loro dagli ultras della Curva Sud giunti in trasferta a Roma.

I gesti dei tifosi rossoneri hanno lasciato pochi dubbi sul giudizio emesso sulla squadra, col sigillo apposto dal coro finale: "Tirate fuori i coglioni". Il calendario offre subito a Leao e compagni l'occasione per riscattarsi – almeno in parte – agli occhi dei propri sostenitori: lunedì prossimo è in programma il derby contro l'Inter e il messaggio trasmesso stasera è che non si dovrà permettere ai cugini di festeggiare lo scudetto della seconda stella in quella occasione (i nerazzurri devono vincere per essere matematicamente campioni d'Italia). Poi ci sarà Juventus-Milan a Torino, un'altra partita da non fallire per la squadra di Pioli per dare un senso a questo finale di stagione che la vede comunque saldamente seconda in campionato e qualificata alla prossima Champions League.

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