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Giovani e forti, Italia esagerata con Kean e Raspadori. I Mondiali sono un po’ più vicini

L’Italia batte la Lituania (5-0) con una grande prestazione degli attaccanti classe 2000, Kean e Raspadori. Contro un avversario 134° nel Ranking gli Azzurri fanno l’unica cosa che importa davvero: vincere per restare in testa al Gruppo C di qualificazione al Mondiale di Qatar 2022 e tenere a bada la Svizzera.
A cura di Maurizio De Santis
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La vittoria straripante della Nazionale contro la Lituania (5-0), il pareggio senza reti della Svizzera contro l'Irlanda del Nord. Due risultati che lasciano l'Italia in vetta al Gruppo C di qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022 e, anche in virtù del +11 in differenza reti, blindano il primato almeno fino allo scontro diretto del 12 novembre all'Olimpico contro gli elvetici (secondi a -6 ma con 2 gare in meno da giocare). Resta il rammarico per aver sprecato l'opportunità di chiudere i conti inciampando in due pareggi deludenti (Bulgaria e la stessa Svizzera) ma è dolcissima la serata di grazia e di gloria scandita dalle prodezze di Moise Kean e Giacomo Raspadori che fissano anche il record mondiale di imbattibilità a quota 37.

Ci pensano loro a prendere a sberle gli avversari, regalando all'Italia un successo che è ossigeno puro dopo essere finita in apnea contro Bulgaria ed elvetici, antagonisti principali per il primo posto e la qualificazione diretta a Qatar 2022. Lo juventino di ritorno e il talento del Sassuolo ne rifilano quattro in mezzora e chiudono subito la partita, spegnendo ogni velleità di un avversario volenteroso ma modesto, 134° nel Ranking Fifa, imbottito di calciatori al limite del dilettantismo che non ha mai fatto un tiro nello specchio e s'è rivelato uno sparring partner inerme. Serviva un successo, meglio se con un buon numero di gol per conservare la differenza reti (+11) come l'asso nella manica, ed è arrivato sulle ali dell'entusiasmo di una squadra ringiovanita per scelte tecniche obbligate.

Kean e Raspadori due calciatori classe 2000, forze fresche e voglia matta di spaccare il mondo (per il Mondiale dovranno attendere ancora un po'…) che Mancini aveva lanciato nella formazione titolare dopo le defezioni a raffica che avevano decimato la rosa e l'attacco. Nella serata senza il tiro a giro di Lorenzo Insigne (tornato a casa per motivi personali) né le falcate di Ciro Immobile (frenato da un infortunio muscolare), sotto i riflettori finiscono i due ragazzi che hanno la porta e il futuro spalancati davanti.

E siccome il diavolo ci mette spesso la coda, quando la punta del Sassuolo s'è fatta medicare al polpaccio ‘Mancio' un po' ha imprecato dentro di sé, chiamato Scamacca (altra punta degli emiliani) e lo ha mandato a scaldarsi per una ripresa da giocare senza forzare il ritmo (fuori Bernardeschi). Non ha avuto bisogno della sostituzione lasciando la girandola di cambi alla ripresa iniziando da Sirigu e Calabria al posto di Donnarumma e Biraghi, poi Castrovilli per Jorginho e Berardi per Kean.

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Applausi d'incoraggiamento per l'Italia, giovane e rivoluzionata. Nel secondo tempo c'è gloria anche per Di Lorenzo, alla prima rete in Nazionale. Missione compiuta: primo posto ancora al sicuro, nell'attesa che la Svizzera pareggi il conto delle gare giocate dagli Azzurri con Irlanda del Nord e Lituania. La resa dei conti è solo rimandata: tra un paio di mesi la Nazionale può staccare il pass per Qatar 2022 e mettere al sicuro la qualificazione alla Coppa del Mondo nel confronto diretto, scacciando quei cattivi pensieri che per 180 minuti (dopo i mezzi passi falsi con bulgari ed elvetici) hanno riportato alla memoria il brutto ricordo di Ventura e dei playoff con la Svezia. Kean e Raspadori li hanno soffiati via, almeno per una sera.

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