Giorgio Chiellini su Paul Pogba: “All’inizio sembrava uno di passaggio alla Juventus”

Gli stralci dell'autobiografia di Giorgio Chiellini continuano a regalare spunti interessanti. Questa volta oggetto delle dichiarazioni del capitano della Juventus, è l'ex compagno Paul Pogba. Il centrocampista francese, oggetto dei desideri dei bianconeri sul mercato, arrivò a Torino giovanissimo e in punta di piedi, sorprendendo però tutti sin da subito. In primis Giorgio Chiellini che in "Io, Giorgio" ha scritto di lui: "Sembrava uno preso per fare un po' di mercato, e invece era impressionante".
Giorgio Chiellini racconta l'arrivo di Paul Pogba alla Juventus nella sua autobiografia
Paul Pogba arrivò a parametro zero alla Juventus dal Manchester United a 19 anni. Pur avendo dimostrato già oltremanica di avere doti importanti, quel ragazzone francese agli occhi di Chiellini e compagni, sembrava inizialmente un giocatore "di passaggio". E invece il "Polpo" come rivelato dall'attuale capitano bianconero lasciò tutti a bocca aperta: "Ricordo quando arrivò da noi: dopo tre o quattro giorni di ritiro, io e i miei compagni ci guardammo in faccia e dicemmo: ‘Ehi, ma questo è forte davvero!' Proveniva dal Manchester United da svincolato, era giovanissimo e pensavamo fosse uno dei tanti di passaggio, uno di quelli che le società usano per fare un po’ di mercato. Invece… Nessuno si aspettava un campione del genere. Paul si muoveva in campo con questo suo incredibile fisico, era magico, impressionante".
Quando Pogba cambiò ruolo alla Juventus. Forte fisicamente, dotatissimo tecnicamente, Paul Pogba dimostrò subito di essere molto duttile. Chiellini, ricorda anche gli esordi da mediano basso davanti alla difesa, e l'exploit in posizione più avanzata, quando iniziò a dimostrare di poter "spaccare" le partite con la sua esuberanza: "Le prime partite le giocò fuori ruolo, davanti alla difesa per far riposare Pirlo. Ma conoscendolo, nel tempo a venire si capì che quel ruolo era stato limitante, Paul non poteva aprire la falcata e liberare la sua prepotenza fisica e tecnica, quella che gli avrebbe permesso di diventare il formidabile ‘tuttocampista' che conosciamo".