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Giocatore esulta al gol ricordando il padre morto, ammonito e insultato in diretta: “Un farabutto!”

Durante Córdoba-AD Ceuta, di terza divisione spagnola, Rodri Rìos è stato ammonito dall’arbitro e insultato in cronaca diretta radio dai giornalisti che seguivano il match. Ma il suo era un semplice gesto in ricordo del papà appena scomparso.
A cura di Alessio Pediglieri
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Durante Córdoba-AD Ceuta, partita di terza divisione spagnola disputata domenica 12 marzo e terminata in parità, 1-1, l'attaccante della squadra ospite, il 32enne Rodri Rìos, è stato ammonito dall'arbitro del match Pedro Eugenio Muñoz Piedra che ha scambiato la sua esultanza per una provocazione ai tifosi avversari. Ma ciò che ha scatenato maggiori polemiche sono stati i pesanti insulti in diretta, arrivati dai cronisti di Cadena Sér RadioCordoba che ne chiedevano l'espulsione diretta.

Un episodio come tanti se ne vedono ad ogni gol: l'autore della rete che esulta con gesti oramai diventati parte integrante dei festeggiamenti. C'è chi porta l'indice alla tempia, chi fa il segno della cresta, chi capriole mortali, o altre esultanze spesso originali e rappresentative. Anche Rodri Rìos, al momento della rete segnata al Cordoba con cui aveva trovato il pareggio, non ha perso tempo rivolgendosi alle telecamere a bordo campo e portandosi le mani sul viso in un gesto – come espressamente sottolineato dallo stesso giocatore – in ricordo del papà appena scomparso.

Purtroppo per lui, l'arbitro del match, il signor Piedra ha interpretato quel gesto rivolto alle tribune come un gesto provocatorio, sanzionandolo con il cartellino giallo e scatenando le veementi proteste dello stesso Rìos insieme ai suoi compagni di squadra. Nulla da fare, però perché per lui è arrivata la sanzione perché dopo la prima volta per "festeggiare un gol da lui stesso segnato, tornando nello stesso posto dove si era già stato festeggiato, si rivolgeva ai tifosi della squadra avversaria compiendo gesti provocatori, consistenti nell'alzare le mani al viso".

Una interpretazione evidentemente errata, figlia di un momento di campo che ha tratto in inganno il direttore di gara e facendo arrabbiare Rìos per non essere stato compreso. Nulla, però, a confronto di quanto si stava consumando invece in diretta, su Cadena Sèr Cordoba che stava seguendo la partita, dove è iniziata una imbarazzante quanto totalmente inopportuna sequenza di insulti e improperi rivolti al giocatore da parte dei cronisti.

Davanti al gesto di Rìo i giornalisti hanno perso la testa: "E' un cartellino giallo per essere stato uno scemo! E' uno scemo!" hanno iniziato a gridare al microfono, "Arbitro devi dargli un cartellino rosso! Buttalo fuori, perché devi dargli l'espulsione!" sono alcuni dei commenti che poi sono continuati per tutta la cronaca, con toni ben più alti, accusando pesantemente il giocatore del Ceuta. Roìs si è sentito dare del "farabutto", "ragazzotto antisportivo", "una persona che non merita alcun tipo di rispetto da parte di questi tifosi" e che "vuole prendere in giro i tifosi del Cordoba giocando a casa loro".

Il momento più imbarazzante, se non bastasse, è arrivato quando Rodri ha ricevuto un fallo da parte di un giocatore del Córdoba, che ha scatenato l'euforia tra i cronisti che si rammaricavano come non fosse stato "calpestato per bene" e che "avrebbero dovuto colpirlo più forte". Una vergogna in diretta che alla fine del match però è stata cancellata con la cronaca che è stata fatta sparire.

Ma per i cronisti colpevoli non è andata comunque bene: lo stesso Rìos ha pubblicato alcuni passi audio incriminati, in un post social in cui spiegava il motivo della propria esultanza e chiedendo provocatoriamente: "Questo sarebbe giornalismo?". Altri stralci sono finiti su altre piattaforme, come TikTok dove i commenti sgradevoli e imbarazzanti di Catena Sèr Cordoba sono stati resi pubblici.

Radio Córdoba si è poi subito rammaricata del "danno causato" al giocatore e al club del Ceuta, assicurando che verranno presi provvedimenti: "lavoreremo per evitare, in modo chiaro, che questo tipo di commento si ripeta nell'esercizio del nostro lavoro". Un tifoso del Ceuta ha però anche denunciato gli insulti rivolti al calciatore da parte dei giornalisti, davanti alla Commissione Antiviolenza del Consiglio Superiore dello Sport, trattandosi di istigazione alla violenza.

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