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Francesco Totti può tornare nella nuova Roma di Friedkin? La promessa dell’ex numero 10 dopo l’addio

Francesco Totti decise di lasciare la Roma a causa delle divergenze con il patron James Pallotta e il suo braccio destro Franco Baldini. Dopo l’acquisto del club da parte di Dan Friedkin le cose potrebbero cambiare visto che il Pupone ha ribadito a più riprese: “Nel momento in cui un’altra proprietà punterà forte su di me, io sarò sempre pronto”.
A cura di Marco Beltrami
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Come sarà la nuova Roma di Dan Friedkin? Nella nuova società ci sarà spazio per un ritorno in grande stile di Francesco Totti? È questa la domanda che tutti si pongono dopo l'ufficialità della cessione del club capitolino da parte di James Pallotta al manager connazionale, per 591 milioni di euro. Il Pupone ha iniziato una nuova vita da procuratore e scopritore di talenti, ma sarebbe difficile dire di no ad una chiamata della nuova proprietà. D'altronde lo stesso Totti dopo l'addio legato alle divergenze con Pallotta e il suo braccio destro Baldini, ha sempre lasciato aperto uno spiraglio alla possibilità di un ritorno in caso di restyling societario.

La Roma a Dan Friedkin, Francesco Totti potrebbe tornare nella dirigenza

"Friedkin? Se dovesse arrivare una telefonata, ci parlerò, valuterò. Mai dire mai". Così parlò Francesco Totti lo scorso marzo, quando le voci sul possibile acquisto della Roma da parte di Dan Friedkin iniziarono a farsi insistenti. Adesso che è arrivata la fumata bianca ufficiale con il contratto preliminare per l'acquisto del club capitolino, le percentuali di un possibile ritorno alla base del Pupone, sono altissime. D'altronde la condizione principale per il riaffacciarsi di Totti alle porte di Trigoria si è concretizzato, ovvero l'addio di Pallotta. Proprio i rapporti difficili con l'ormai ex presidente giallorosso spinsero la bandiera ad andare via a sorpresa, sbattendo la porta di quella che è stata casa sua per anni, da calciatore prima e dirigente poi.

Totti, l'addio alla Roma per colpa di Pallotta e Baldini

Già le modalità del suo addio al calcio, con il "pressing" della società, non furono gradite a Totti che si sentì quasi "accantonato". Troppo forte il feeling con la Roma per pensare ad uno strappo, troppo forte il legame con una squadra che è stata la sua vita per il Pupone che decise così di entrare nella dirigenza, non senza perplessità. Il rapporto però con il presidente Pallotta, e soprattutto con il suo braccio destro Baldini non è mai decollato e le cose sono andate anche peggio. Contro di loro Totti puntò pubblicamente il dito nella conferenza stampa d’addio della scorsa stagione con parole pesanti, lamentando il poco spazio e il poco peso decisionale lasciato a chi conosceva bene l’ambiente come lui e che avrebbe preferito "morire, piuttosto che vivere un giorno così".

Le accuse di Totti alla vecchia dirigenza e il caso De Rossi

Si è sentito accantonato l’ex numero 10 che ha accusato la dirigenza di avere un progetto chiaro, quello di "Ripulire la Roma dai romani". Prima il suo addio e poi quello di De Rossi, avvenuto in modalità discutibili alla luce del peso dell’ex capitan Futuro. Una situazione inaccettabile per Totti che ha subito preso le distanze dalle scelte prese nei confronti del suo ex compagno che avevano scatenato la contestazione dei tifosi: "Se io fossi il presidente della Roma e avessi due bandiere come Totti e De Rossi in società, gli darei in mano tutto, per quello che hanno fatto e per rispetto. Loro ti possono spiegare cosa è la romanità".

La promessa di un ritorno alla Roma con un'altra proprietà

Una serie di situazioni dunque che spinsero Totti alla scelta più difficile della sua vita, ma per certi versi inevitabile, ovvero quella di dire addio alla sua Roma. Il tutto però con una promessa: "È un arrivederci, non è un addio, perché mi sembra impossibile vedere Totti fuori dalla Roma, mi dà proprio fastidio. Perciò in questo momento prenderò altre strade e nel momento in cui un'altra proprietà punterà forte su di me, io sarò sempre pronto". E chissà che non arrivi già nelle prossime ore la telefonata di Friedkin, per garantire a Totti un nuovo incarico dirigenziale come vorrebbero i tifosi. Adesso l’ex campione giallorosso ha intrapreso una nuova avventura professionale, fondando un’agenzia di scouting, ma al cuor non si comanda e alla (nuova) Roma è quasi impossibile dire di no.

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