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È morto Enzo Ferrari, il primo allenatore italiano a battere il Real Madrid al Santiago Bernabéu

È morto questa mattina, all’età di 82 anni, Enzo Ferrari: il secondo italiano ad allenare in Spagna, il Real Saragozza nella stagione 1984-1985, e il primo a vincere contro il Real Madrid al Santiago Bernabeu.
A cura di Vito Lamorte
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È morto Enzo Ferrari, il secondo italiano ad allenare in Spagna, il Real Saragozza nella stagione 1984-1985, e il primo vincere contro il Real Madrid al Santiago Bernabeu. Prima della carriera da allenatore aveva avuto una buona carriera da attaccante, giocando con Palermo, Genoa e Udinese: il suo gol alla Roma da 77 metri, quando militava coi rosanero in Serie A, viene ricordato ancora oggi.

Inizio la sua carriera in panchina da allenatore nell'annata 1980-1981, quando subentrò a campionato in corso sulla panchina dell'Udinese a Gustavo Giagnoni: da tecnico dei friulani il periodo principale fu quello in cui allenò calciatori del calibro di Franco Causio, Edinho e Zico. Molto importanti anche le esperienze con Triestina, Avellino, Padova, Palermo, Reggina, Reggiana, Alessandria, Juve Stabia, Ascoli e Arezzo.

Enzo Ferrari, il primo allenatore italiano a battere il Real Madrid al Santiago Bernabéu

Nato a San Donà di Piave nel 1942, Enzo Ferrari da calciatore si mise  in mostra con il Genoa in Serie B alla fine degli anni Sessanta: l’esordio in Serie A con il Palermo, con cui giocò 55 partite nella massima serie segnando 8 gol e il più famoso è quello da centrocampo all’Olimpico contro la Roma.

In seguito all'esperienza con l'Udinese, dove allenò anche Zico; decise di fare un'esperienza nella Liga spagnola e diventò il secondo allenatore a volare in Spagna dopo Sandro Puppo (Barcellona, stagione 1954/55). Ferrari allenò il Real Saragozza nel 1984-1985 e riuscì a battere per 2-1 il Real Madrid allo Stadio Santiago Bernabéu, diventando il primo allenatore italiano a battere i Blancos in casa. La squadra di Amancio passò in vantaggio con Emilio Butragueño ma i ragazzi allenati da Ferrari riuscirono a ribaltare la situazione nei minuti finali grazie ai gol di Raúl Amarilla e José Ramón Corchado.

Dopo una sola stagione tornò in Italia ma, successivamente, ammise in più di un'occasione di essersi pentito di non essere rimasto in Spagna.

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