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Dybala si presenta alla Roma e svela la verità sulla Juve: “Ha deciso anche Allegri”

Paulo Dybala si è presentato ufficialmente alla Roma e ha parlato anche dei retroscena riguardanti il suo addio alla Juve. L’attaccante argentino tira in ballo anche Allegri.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Paulo Dybala non vedeva l'ora di presentarsi ufficialmente alla Roma prima di ricevere poi questa sera l'abbraccio completo da parte di tutto il popolo giallorosso. Davanti alla stampa si è presentato sereno e voglioso di iniziare questa sua nuova esperienza, senza voltarsi troppo indietro e pensare alla delusione di essere stato accantonato dalla Juve. Già, la Vecchia Signora, quella che sperava fosse la sua squadra anche in futuro e che invece ha lasciato scadere il suo contratto in scadenza il 30 giugno 2022. In questo modo Dybala si è accasato alla Roma a parametro zero per i prossimi 3 anni. Un ingaggio da quasi 6 milioni per un accordo chiuso grazie al lavoro della società – quindi dei Friedkin – di Tiago Pinto e soprattutto di José Mourinho.

"La chiamata del mister è stato un piacere enorme – ha detto – un giorno all'improvviso mi ha scritto e ci siamo sentiti di nuovo". L'argentino è stato subito rapito dal progetto: "Ho avuto la fortuna di conoscere il presidente e suo figlio, conoscevo alcuni ragazzi, ho parlato col direttore e la chiamata di tutti è la dimostrazione che mi volessero qui". Dybala ha spiegato che la Roma a suo dire non è ancora pronta per il grande salto: "Ci sono squadre che sono più avanti di noi per lo Scudetto" ma ha sottolineato alcuni aspetti di questo suo passaggio in giallorosso. Specie il suo addio alla Juventus e il retroscena su quell'accordo con la dirigenza poi saltato all'improvviso.

Dybala ha parlato senza filtri, in modo normale. Ha detto anche lui la sua dopo le parole di Maurizio Arrivabene di qualche mese fa che di fatto confermavano come l'accordo con l'entourage del giocatore per il rinnovo del contratto fosse definitivamente saltato. Ma cosa è successo davvero? A raccontarlo è stato lo stesso Dybala.

"Arrivabene è stato molto chiaro, avevamo un accordo a ottobre ma poi la società ci ha chiesto di aspettare – ha spiegato l'argentino – a marzo ci hanno detto che non facevo parte del progetto futuro". Dybala è turbato dopo questa frase anche perché poco prima aveva risposto chiaramente a precisa domanda su una sua possibile esultanza nel caso di gol alla Juventus con la maglia della Roma: "La risposta viene da sola: ovviamente no".

Nel bel mezzo della chiacchierata sul suo accordo con la Juve saltato, Dybala ha tirato in ballo anche Massimiliano Allegri: "La società ha preso un'altra decisione insieme al mister, ho parlato con loro e tutto è andato così – aggiunge ancora il giocatore chiaramente deluso da quanto accaduto – Se questa era la loro scelta gli ho detto che per me non era un problema". Dybala doveva essere parte centrale del progetto di Allegri quando è iniziata la scorsa stagione e specie dopo la doppietta di Udine a inizio campionato e l'addio successivo di Cristiano Ronaldo, tutte le speranze di gol della Juve erano riposte proprio in lui.

Ma oltre alla scelta dell'allenatore – conseguenza chiara delle decisioni societarie – Dybala si è voluto togliere un sassolino dalla scarpa: "Avrei voluto fare molto più gol alla Juve nonostante gli infortuni – ha raccontato – Ma per come è finito l'anno i miei numeri sono stati i primi in diversi aspetti, non solo gol e assist. I miei numeri sono stati i primi in diversi aspetti".

I primi 15 giorni di luglio sono stati a dir poco strani per Dybala che sembrava a un passo dall'Inter fino ad uscire poi completamente dal radar dei nerazzurri a seguito delle dichiarazioni di Beppe Marotta: "Io tradito dall'Inter? Per niente, credo che da quando è finito il contratto con la Juve i miei agenti hanno parlato con tante squadra – ha detto – Io ho un rapporto con Marotta molto bello da tempo ma tante squadre si sono avvicinate, poi è arrivato il direttore a Torino (Tiago Pinto ndr) e tante cose sono cambiate".

Dybala e Tiago Pinto con la maglia numero 21 dell'argentino.
Dybala e Tiago Pinto con la maglia numero 21 dell'argentino.

Dybala svela anche la prima cosa chiesta a Mourinho dopo la telefonata del portoghese: "La prima cosa che ho chiesto al mister è stata: ‘cosa puntavamo a vincere' – spiega – Ovviamente poi abbiamo iniziato a parlare col mister e la società che mi hanno dato dei riferimenti: la serietà della società, l'entusiasmo che si è creato, la consapevolezza che hanno i ragazzi e la fiducia nel mister che sono molto importanti per continuare su questa strada – aggiunge – Io con la mia esperienza possa aiutare la Roma per continuare a vincere".

L'argentino ha poi confermato i dialoghi con Totti prima del suo arrivo a Roma: "Con Francesco ci siamo visti alla partita di Eto'o e abbiamo parlato un po' lì nello spogliatoio ma ancora non c'erano certezze chiare – ha spiegato – Lui mi ha parlato molto bene di Roma ma poi non ci siamo risentiti in questi giorni". Inevitabile parlare della maglia numero 10: "L'ultima che l'ha usata sappiamo chi è e io ho rispetto, è importante anche per i tifosi – aggiunge – Ma il 21 per me è importante e mi ha fatto vincere con la Juve e con la Nazionale". Un avvertimento finale a Zaniolo prima di chiudere la conferenza stampa: "Tutti lo conosciamo e ho avuto modo di parlargli ma ovviamente la scelta sta a lui. Non posso intromettermi nelle sue scelte, quelle spettano a lui".

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