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Dybala non ce la fa, troppi ricordi: “Stavo andando a dormire con Oriana e ho pianto”

Anche Paulo Dybala ha partecipato alla grande festa dell’Argentina a Buenos Aires e si è commosso nel dopo partita.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il ritorno in campo dell'Argentina per la prima volta da campione del mondo è stato un trionfo, non tanto per il risultato (un tranquillo 2-0 in amichevole su Panama), quanto per il bagno di folla della squadra di Scaloni davanti al suo pubblico. In uno stadio Monumental zeppo come un uovo, l'Albiceleste – con la testa più alle celebrazioni che alla partita – si è imposta grazie alle reti di Thiago Almada e Leo Messi, che ha pennellato una punizione nel sette e ha messo a segno così il suo gol numero 800 in carriera.

È stata la ciliegina sulla torta di una festa cui hanno preso parte tutti gli eroi del Qatar, incluso Paulo Dybala, che è entrato in campo al quarto d'ora del secondo tempo al posto di Di Maria. Il 29enne attaccante della Roma ai Mondiali ha giocato pochissimo: nelle prime cinque gare (le tre del girone, gli ottavi e i quarti) è rimasto in panchina, poi è subentrato a partita vinta nell'ultimo quarto d'ora della semifinale contro la Croazia e infine è stato inserito da Scaloni a tempo quasi scaduto nei supplementari della finale con la Francia, soltanto per battere uno dei rigori decisivi.

Fiducia non tradita dalla Joya, che ha battuto Lloris e messo un mattone fondamentale nel successo argentino. Nel dopo partita con Panama, Paulo non ha retto all'emozione e si è aperto ai ricordi con gli occhi lucidi. "È una bella storia, perché il mio infortunio è stato dovuto a un rigore e ho potuto festeggiare anche con un rigore", ha detto ricordando il problema muscolare subìto a ottobre dopo aver tirato un rigore in Roma-Lecce, che lo aveva quasi tenuto fuori dai Mondiali.

Paulo Dybala stanotte nella celebrazione del Monumental a Buenos Aires
Paulo Dybala stanotte nella celebrazione del Monumental a Buenos Aires

"Quando è toccato a me non era facile, perché mi venivano in mente tante cose – ha continuato – In quel momento la verità era che ero molto determinato a pensare a quello che avrei fatto. Sapevo che quando Scaloni mi ha chiamato era per i rigori, non è stato facile, quella passeggiata è molto lunga, ma ero sicuro e per fortuna è andato bene".

Poi è arrivato il momento in cui Dybala non ce l'ha fatta più e si è commosso, pensando a suo padre morto di tumore quando lui aveva 15 anni: "Recentemente stavo andando a dormire con Oriana e abbiamo iniziato a parlare un po'. Non avevo pianto prima di allora, era la prima notte che piangevo pensando al Mondiale e al mio vecchio che non era stato con me ad alzare la Coppa e tanti ricordi sono tornati da me. Se qualcuno se lo meritava era lui, per tutta la fatica che faceva per portarmi ad ogni allenamento. Lo ringrazio per tutto quello che mi ha dato e deve essere molto felice".

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