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Mondiali in Qatar 2022

Dybala irrompe dalla panchina per far saltare i nervi a Dumfries: lo provoca, poi si nasconde

Nel finale incandescente di Olanda-Argentina è entrato in scena anche Dybala. Lo ha fatto per un cameo. Pochi attimi per mettersi in mostra con un gesto e un paio di paroline eloquenti, che fanno infuriare il difensore olandese.
A cura di Maurizio De Santis
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Nella rissa tra Olanda e Argentina spunta anche Dybala, scattato dalla panchina della Seleccion per lanciarsi nella baruffa.
Nella rissa tra Olanda e Argentina spunta anche Dybala, scattato dalla panchina della Seleccion per lanciarsi nella baruffa.
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Paulo Dybala non ha giocato nemmeno uno minuto in questi Mondiali ma venerdì sera è salito alla ribalta nel finale incandescente di OlandaArgentina. Veleno, sfotto', spintoni e il tentativo di regolare conti in sospeso dopo quell'esultanza sfacciata, irrispettosa al termine della sequenza dei rigori hanno scandito i titoli di coda. Il match è stato infuocato, caratterizzato da provocazioni e vendette, baruffe, gol ed emozioni, l'interpretazione non impeccabile dell'arbitro, Mateu Lahoz.

La Fifa ha aperto un procedimento verso le due nazionali per violazione degli articoli 12 (cattiva condotta dei giocatori e dello staff) e 16 (ordine e sicurezza della partita): la decisione arriverà a breve (entro martedì prossimo, giorno della sfida con la Croazia in semifinale), la Seleccion è quella che rischia di più (con Messi e Paredes finiti sotto la lente della Commissione Disciplinare per alcuni episodi avvenuti durante e dopo l'incontro).

Le parole di Paulo Dybala che hanno provocato la reazione di Denzel Dumfries dell'Olanda.
Le parole di Paulo Dybala che hanno provocato la reazione di Denzel Dumfries dell'Olanda.

In mezzo a quella gazzarra c'è finita anche la Joya. Si è lanciata nella mischia, lasciandosi trascinare dalla corrente dei compagni di squadra e dall'adrenalina. Ha dato un senso alla sua partecipazione alla Coppa. S'è ritagliato una piccola parte – tutt'altro che esaltante, considerati contesto e mimica sgradevole – anche se da attore non protagonista in un copione che lo vede solo ai margini, ridotto al ruolo di controfigura "per scelta tecnica" o perché è giusto dare spazio a coloro che "sono necessari" come più volte ripetuto dal ct, Scaloni.

Dybala è entrato in scena per un cameo. Ha fatto tutto a braccio, dando sfogo all'istinto. Pochi attimi per mettersi in mostra nel peggiore dei modi. S'è adeguato al clima e ha aggiunto anche il suo tocco d'emotività non potendo farlo in campo.

Il difensore olandese è stato espulso dal direttore di gara, Lahoz, dopo la reazione alla mimica della Joya.
Il difensore olandese è stato espulso dal direttore di gara, Lahoz, dopo la reazione alla mimica della Joya.

Il calciatore della Roma aveva il fratino addosso e un ghigno beffardo stampato sul viso: ce l'aveva con il difensore dell'Olanda (e dell'Inter), Denzel Dumfries, uno dei più furibondi (prenderà il cartellino rosso) anche dopo la celebrazione sberleffo subita dagli avversari in quegli attimi fatali per i calci di rigore. In quegli attimi in cui un secondo prima sei in paradiso e un altro dopo sprofondi all'inferno. In quegli attimi sospeso tra la vita e la morte (sportiva) mentre le Parche tessono e disfano il tuo destino.

Dumfries ha un diavolo per capello, i nervi gli esplodono. Potesse farlo, saprebbe come far rimangiare all'Albiceleste l'arroganza del vincitore che infierisce sugli sconfitti. I compagni di nazionale lo trattengono ma non basta. Un gesto e un paio di ‘paroline' di Dybala lo fanno infuriare: "vai a casa… vai a casa", gli dice Dybala (come si evince dal labiale e da un movimento della mano molto eloquente).

L'esterno olandese viene frenato a stento anche da Edgar Davids. C'è perfino Tagliafico (terzino della Seleccion) che lo cintura e gli evita guai peggiori. "Non mi piace puntare il dito contro gli altri giocatori, ma avevo le mie ragioni. È successo qualcosa che mi ha fatto reagire", dirà dopo aver sbollito la rabbia. Dybala era a pochi metri da lui… ha lanciato il sassolino e poi fatto qualche passo indietro, protetto dal ‘cordone' di giocatori che intervengono e fanno da scudo. Sorride indisponente ma la sua non è vera Joya.

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