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Diretta social Balotelli-Siffredi, il no di Cellino: “Questo ragazzo mi mette in imbarazzo”

Il presidente del Brescia, Massimo Cellino, ha confermato il ‘no’ della società a consentire una chat tra Mario Balotelli e Rocco Siffredi: “L’opinione pubblica è sempre pronta a farne un caso mediatico, sono messo alla berlina. E’ fonte di grande imbarazzo”. Poi sul ritorno al calcio giocato: “Molti credono che io abbia paura di ripartire perché sono ultimo in classifica, ma è una questione di garanzie e sicurezza”
A cura di Alessio Pediglieri
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Mentre Massimo Cellino, presidente del Brescia, sta scontando la propria quarantena isolato in casa dopo essere risultato positivo al coronavirus, il patron delle Rondinelle torna a parlare anche della gestione generale di una società che deve non solo fare i conti con i problemi economici evidenti ma anche con i propri tesserati, in primis Mario Balotelli. Fonte di imbarazzo, a detta del presidente del club lombardo che è apparso nuovamente irritato e deluso dai comportamenti del giocatore e da una opinione pubblica sempre pronta a farne un caso mediatico.

L'ultimo motivo di fastidio nasce dall'idea, finita ancor prima di essere realizzata, sui quotidiani e sul web di organizzare una video chiamata da parte del giocatore del Brescia al porno attore Rocco Siffredi. Un incontro in live streaming ad alta gradazione, che sarebbe potuto sfociare in argomenti e situazioni particolarmente delicate, da evitare. Così è arrivato il ‘no' perentorio della società che ha imposto al proprio tesserato di non procedere con l'incontro online.

Lo streaming con Rocco Siffredi

La sola notizia di un possibile faccia a faccia tra SuperMario e il Re dei film porno ha però scatenato il solito tormentone mediatico che ha coinvolto, suo malgrado, anche la società di appartenenza, il Brescia e – di conseguenza – Massimo Cellino, Presidente. Che su è mostrato altamente infastidito dal tutto: "Mario mi diventa fonte di imbarazzo. Sono tormentato da molti che si lamentano del suo comportamento e vengo messo spesso alla berlina. Lo si nomina sempre per ciò che fa fuori dal campo. Essere tornato a Brescia, con tutte quelle aspettative ad oggi non raggiunte, lo ha sovraesposto".

Tornare a giocare, solo con garanzie certe

Uno sfogo che potrebbe essere calmato solamente dal ritorno al calcio giocato e alla concentrazione che si avrebbe sulla preparazione delle partire senza più il tempo di pensare ad altro: "Molti pensano che io abbia paura di tornare a giocare perché sono ultimo in classifica e retrocederei ma non è così. Vivo la realtà lombarda, diversa da quella di altre regioni e sono vicino alla popolazione. Giocare? Sì, mi unisco al coro per frenare la perdita economica ma solo con garanzie certe e il via libera da parte del Governo".

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