Di Canio sdegnato dall’atteggiamento dell’Inter: “Inammissibile, incomprensibile, inaccettabile”

"Inammissibile, incomprensibile, Inaccettabile". Paolo Di Canio sintetizza con queste tre parole la pesante sconfitta subita dall'Inter in finale di Champions contro il Paris Saint-Germain. Désiré Doué è il ragazzo di 19 anni che le ha fatto due gol, devastando la difesa sulla quale i nerazzurri avevano costruito la qualificazione e il percorso fino alla gara clou dell'Allianz Arena di Monaco di Baviera. Luis Enrique ha dato una lezione di calcio a Simone Inzaghi: il suo piano ha funzionato, gli avversari ne sono stati risucchiati come nelle sabbie mobili. È stato un lento stillicidio che ha portato al tonfo fragoroso.
"Ci aspettavamo un'Inter battagliera – ha aggiunto l'ex calciatore della Lazio nel fare la disamina del disastro -. Eppure l'Inter aveva dimostrato di saper soffrire contro squadre come Bayern Monaco e Barcellona. Invece contro il PSG non si è visto nulla di tutto ciò". È solo l'incipit di un giudizio molto severo sull'atteggiamento del primo tempo che ha condizionato tutta la partita: due gol incassati in venti minuti sono stati un bruttissimo colpo che hanno piegato in due l'Inter. L'impressione è stata solo una: che fosse già finita lì e che le cose sarebbero andate anche peggio. Così è stato.

"Ripeto quel che avevo detto alla fine del primo tempo – ha incalzato Di Canio -. L'atteggiamento iniziale dell'Inter è incomprensibile e inaccettabile. Barella che non copre un calcio d'angolo, Dimarco che si gira su Doué. Cose del genere in una finale di Champions non si possono vedere. È stata una partita devastante per l'Inter. Per me il primo tempo dell'Inter è inaccettabile e lo ripeto. Non faccio analisi psicologiche, le farà Inzaghi. Il secondo è stato un gioco da ragazzi per il Psg".
La squadra di Luis Enrique, che pure aveva dato un segnale chiaro battendo il calcio d'inizio, ha fatto quel che poteva/voleva sfoderando una condotta di gara e un'interpretazione tattica micidiali. La formazione di Simone Inzaghi è stata schiacciata all'indietro e non è mai riuscita a trovare la soluzione di gioco giusta per spezzare quell'assedio.

"Vedere un primo tempo giocato in quel modo – aveva esclamato durante l'intervallo Di Canio, sperando che Inzaghi toccasse i tasti giusti per dare una scossa al gruppo -. Sui gol subiti non c'è aiuto reciproco. Escono piano in pressing. Sono gol da calcetto… troppo facili! È inconcepibile! Non si copre per cercare di prendere un calcio d'angolo, arriva la ripartenza, palla sul secondo palo, giustamente Dimarco era stretto non esce in pressione, si gira di schiena". È finita malissimo: non hanno salvato "né dignità né onore!", per dirla alla Di Canio.