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Napoli Champions League 2019-2020

Dall’esonero di Valverde al Barçagate, cosa è successo al Barcellona?

Cosa è successo al Barcellona? I catalani restano una squadra fortissima e candidata alla vittoria della Champions ma vivono un momento difficile: le “turbolenze” blaugrana dall’esonero di un Valverde (primo in classifica) passando per la nuova scelta di Setien fino al caso Messi contro Abidal e Grau e poi al recente Barçagate.
A cura di Salvatore Parente
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Se il Napoli in questi ultimi mesi ha vissuto momenti complicati, non meno difficile è stata la situazione in quel di Barcellona. Con i blugrana protagonisti sul campo, dove da poco hanno riconquistato la vetta, ma anche sulla stampa spagnola con l’esonero di Valverde, uno spogliatoio frammentato, il caso Messi contro Abidal ed il presunto Barçagate. Esploso di recente col presidente Bartomeu, secondo le ricostruzioni dell’emittente radiofonica Cadena Ser, ideatore di una campagna denigratoria contro amati ex, possibili successori ed elementi di spicco della squadra. Colpita, poi, dai tanti infortuni che stanno falcidiando la formazione catalana. Insomma, questa sera al San Paolo i temi in gioco non saranno pochi con, oltre alle cose del rettangolo verde, diversi fattori in grado di condizionare, in un senso o nell’altro, la gara. Qui, tutto quello che è successo nell’annata del Barcellona.

L’esonero di Valverde, e l’arrivo di Setien

Il Barcellona, oggi, è un brand ancora più esigente del recente passato. E con un cruccio: la vittoria della Champions League, che manca dal 2015. Un’impresa mai riuscita all’ex tecnico dell’Athletic Bilbao Valverde che in ben due occasioni, con qualificazioni quasi in cassaforte, ha subito altrettante pesanti remuntade. Dalla Roma, con Manolas, avversario di serata, giustiziere degli azulgrana ai quarti di finale dell’annata 2017/18 e Origi decisivo nel rocambolesco poker di Anfield nel corso della semifinale di ritorno della scorsa Champions.

Per un nulla di fatto in Europa malgrado due scudetti ed una Coppa del Re in due anni. La stagione in corso ricomincia con l’ex mister dell’Olympiakos in sella ma l’ambiente crede poco in quell’hombre vertical più attento al risultato che al bel gioco, un po’ troppo permissivo e meno generale di ferro, più pragmatico che esteta, dandy del football. E nonostante il primato, condiviso col Real Madrid, l’annata blaugrana riceve un primo, forte scossone all’avvio di questo turbolento 2020.

Il Barcellona, nella nuova veste della Supercoppa Spagnola col format con semifinali e finale, non supera l’Atletico Madrid, esce subito per mano degli uomini di Simeone – ovviamente in rimonta (2-3) – e la giunta direttiva catalana rimuove Valverde. Primo in campionato e con una Champions da conquistare.

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La diatriba Messi-Abidal…con Xavi sullo sfondo

Poche settimane dopo la bufera per il cambio di gestione tecnica, il Barcellona vive un altro delicato capitolo di questa complessa annata. Abidal, segretario sportivo del club, in una intervista a Diario Sport scarica quasi per intero la responsabilità dell’allontanamento di Valverde sulla squadra. Le sue dichiarazioni, che pongono l’accento sulla scarsa soddisfazione di molti giocatori sotto l’allenatore extremaduregno, non piacciono al capitano Messi che in una story su Instagram, il giorno dopo, invita il dirigente, per evitare di sporcare la reputazione di tutti i componenti della rosa, a fare i nomi dei calciatori scontenti della gestione Valverde.

Una risposta piccata, a mezzo social, che intorbidisce ancora di più i rapporti fra management e gruppo. Specie perché Messi, stando a fonti vicine al talento argentino, prima della scelta di Setien, sponsorizzava un’altra figura, come quella di Xavi – ora allenatore dell’Al-Sadd – per la panchina blaugrana.  Una figura che piaceva anche alla dirigenza salvo poi adottare la strategia di Abidal, e del Ceo Oscar Grau, di affidarsi allo stesso Setien che poteva vantare dalla sua una maggiore esperienza in panchina.

Il Barçagate: la strategia Bartomeu?

E poi, non più di una settimana fa, la deflagrazione finale. Ma solo in ordine di tempo. L’emittente radiofonica Cadena Ser all’interno del programma El Larguero svela una presunta strategia occulta ideata dal presidente Bartomeu per delegittimare e ridimensionare senatori come Pique o Messi, ex, come Xavi o Guardiola, la moglie della Pulga, Antonella Roccuzzo molto amati e stimati dal pubblico catalano ma anche il probabile successore di Bartomeu, Victor Font . Come? Attraverso una società, la I3 Ventures, che opera nel mondo della comunicazione social capace di creare precise campagne per indirizzare il sentiment e proteggere così la figura dell'attuale presidente dei catalani. Con flussi di opinione negativi contro precisi obiettivi.

L’inchiesta, con un dossier di 36 pagine presentato dalla stessa emittente, poi, diventa ancora più solida quando si seguono i bonifici del club che, per evitare l’autorizzazione da parte della giunta societaria per importi a sei zeri, effettua sei bonifici non presenti nella contabilità ufficiale con cifre intorno ai 170mila euro fino a raggiungere il milione dovuto alla I3 Ventures. Che dal 2017 è partner del Barça. Un quadro fitto, una sorta di spy story che si alimenta delle recenti dimissioni della direttrice finanziaria Montserrat Font e che va a complicare una situazione già complessa.

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Intanto, Bartomeu smentisce e minaccia querele mentre i calciatori, specie i protagonisti della vicenda, sembrano del tutto sorpresi. Con Messi, leader del club, che si è detto preoccupato ma anche convinto di non voler seguire queste voci per concentrarsi sul campo e con Pique, invece, intento a masticare amaro e litigare via social con un giornalista di Barça Tv. Insomma, un bel rompicapo denso di tensioni interne.

Messi potrebbe andar via, l’estremo pericolo blaugrana

Frizioni e incomprensioni che se non stanno producendo problemi sul campo, con i campioni di Spagna nuovamente primi in solitaria in Liga, destano qualche preoccupazione per il prossimo futuro del club. Con Messi, fra i principali esponenti a subire tutte queste scomode sollecitazioni esterne, che potrebbe decidere di dire addio ai catalani in estate. Stufo di queste presunte delegittimazioni, e di un clima di certo non molto sereno, la Pulga, titolare di una particolare clausola che gli consentirebbe di uscire a giugno dal contratto che lo lega alla compagine della Catalogna fino al 2021, potrebbe salutare tutti e scegliere di concludere la carriera altrove. In barba a Bartomeu e a tutte le sottese strategie di palazzo.

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