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Cristiano Ronaldo dribbla le restrizioni: la Juventus è irritata e teme ripercussioni legali

Nonostante l’isolamento fiduciario di tutta la Juventus, e l’invito di Andrea Agnelli di non rispondere alla chiamata della nazionale, Cristiano Ronaldo ha fatto di testa sua ed è partito lo stesso per il Portogallo violando di fatto l’input della società bianconera. Il portoghese aveva già dimostrato nel recente passato di avere una certa allergia verso le restrizioni.
A cura di Alberto Pucci
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La notizia della positività di Cristiano Ronaldo, in vista dei prossimi impegni di campionato e soprattutto del debutto in Champions League, ha acceso un campanello d'allarme nello spogliatoio di Andrea Pirlo e irritato la dirigenza della Juventus. Il giocatore, attualmente asintomatico e ‘rinchiuso' in un albergo a Lisbona, dovrà ora rispettare il protocollo e attendere i successivi tamponi per poter tornare ad allenarsi alla Continassa.

Al suo ritorno a Torino, il portoghese potrebbe però trovare un clima particolarmente teso. Il club di Andrea Agnelli, oltre alla preoccupazione per il suo stato di salute, teme infatti ripercussioni legali dopo la decisione di CR7 di non ascoltare i consigli ricevuti dall'alto. Con i giocatori di Pirlo in isolamento fiduciario, dopo la positività di due persone a contatto con la squadra, il presidente bianconero aveva infatti chiesto a tutti i suoi giocatori (Cristiano Ronaldo compreso) di non rispondere alle convocazioni delle nazionali.

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I precedenti di Cristiano Ronaldo

Nonostante il suggerimento del patron, e senza aver fatto il doppio tampone negativo per uscire dall’isolamento fiduciario, il cinque volte Pallone d'Oro ha fatto di testa sua ed è partito lo stesso per il Portogallo per giocare le partite di Nations League. Da sempre ritenuto un grande esempio per tutti, Cristiano Ronaldo questa volta ha avuto un comportamento a dir poco discutibile e ha confermato di avere una certa allergia alle restrizioni.

L'ex stella dello United aveva infatti già ‘disobbedito' nei mesi scorsi, quando in pieno lockdown mondiale si era tolto lo sfizio di un allenamento personalizzato nello stadio del Deportivo Nacional (club che ha sede della città di Funchal), e aveva partecipato pochi giorni più tardi alla festa di sua nipote organizzata nella sala di un ristorante di Madeira.

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