Cosa rischia Zhang dopo aver chiamato “Pagliaccio” Dal Pino, presidente della Lega Serie A

Ammenda e inibizione a tempo indeterminato. Ecco qual è la sanzione che il presidente dell'Inter, Stevan Zhang, rischia per il durissimo sfogo su Instagram contro il numero uno della Lega di Serie A, Paolo Dal Pino. "Sei un pagliaccio, vergognati" è questa l'espressione usata su Instagram, attraverso una story pubblicata sul proprio profilo, per esternare dissenso rispetto alle decisioni su rinvii, date di recupero e opportunità di giocare alcune partite a porte aperte (sia pure con limitazioni geografiche).
Parole che hanno fatto molto discutere, alimentato polemiche e divisioni in un momento molto difficile per l'emergenza Coronavirus (qui tutte le informazioni in tempo reale sull'evoluzione della situazione). Parole che hanno spinto la Procura della Figc ad aprire un'inchiesta nei confronti del massimo dirigente nerazzurro che sarà deferito con tutte le conseguenze del caso a livello disciplinare, come previsto da regolamento.
L'articolo 23 del Codice di Giustizia Sportiva è la norma di riferimento sulle "dichiarazioni lesive" per capire qual è l'entità della sanzione che verrà comminata: il presidente e la società (a titolo di responsabilità oggettiva, articolo 6) verranno puniti anzitutto con una multa che va da un minimo di 2 mila e 500 euro a un massimo di 50 mila euro. L'ammenda pecuniaria, però, è solo il rovescio della medaglia, dall'altro – considerate le frasi lesive pronunciate nei confronti della Lega di Serie A e del presidente, Dal Pino – nei confronti di Zhang scatterà anche un'inibizione a tempo determinato (fino a un massimo di cinque anni) come previsto nell'articolo 9 e indicato ai punti f, g, h.
Per effetto di questi ultimi Zhang sarà squalificato (f) in ambito Figc con eventuale richiesta di estensione in ambito Uefa e Fifa; non potrà accedere (g) agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, in ambito Figc, con eventuale richiesta di estensione in ambito Uefa e Fifa. Non potrà ricoprire (h) cariche federali né rappresentare le società in ambito federale, indipendentemente dall'eventuale rapporto di lavoro.