Conte non ha sbollito la rabbia, ce l’ha col Var: “Questo non è calcio, chiedo solo onestà”

Antonio Conte mastica veleno e lo sputa. Lo fa anche in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Premier League contro il Bournemouth. Impossibile non pensarci, certe cose restano un nervo scoperto a lungo. Ti agitano dentro.
Il tecnico del Tottenham ha in bocca ancora il sapore amaro di una serata di Champions che nel giro di un paio di minuti è passata dalla gioia al dramma, dall'euforia alla rabbia, dall'esultanza per avere in tasca la qualificazione agli ottavi alla delusione e al nervosismo per una decisione del Var che ha rimesso tutto in discussione.
L'epilogo della partita con lo Sporting Lisbona è tremendo perché può accadere di tutto: passare agli ottavi, retrocedere in Europa League o, addirittura, essere eliminati dalle Coppe per una combinazione di risultati sfavorevole. Pazzesco ma reale: "Non ho cambiato idea. Ripeto che la decisione è stata davvero sbagliata, ci hanno fatto un grosso danno", la replica al giornalista che ha introdotto l'argomento.
Il gol annullato a Kane, che era in posizione di fuorigioco per una porzione di ginocchio, è la pietra dello scandalo che provocato lo sfogo durissimo in campo (che gli è costato il rosso diretto e la squalifica) e poi la riflessione fiume dopo l'incontro con lo Sporting conclusa con una frase eloquente: "A volte puoi accettare situazioni del genere… a volte non vedo l'onestà e mi arrabbio davvero".
Destinario della filippica è il Var, che nell'occasione aveva le sembianze dell'arbitro Pol van Boekel. Se pronunci il suo nome a Barcellona trasecolano. E quando lo stesso Conte torna sull'argomento, ha un travaso di bile per quanto accaduto martedì sera. "Sbagliare con il Var è impossibile perché hai uno schermo, hai tempo… se succede significa che sei davvero, davvero… non voglio dire quello che penso. Trovare una risposta è difficile e spero in ogni situazione di vedere l'onestà. Chiedo solo questo, onestà".
Il manager si ferma qui e prende fiato, calibra bene le parole: quelle in animo gli procurerebbero guai peggiori, quelle che esprime le sintetizza in pochi ma chiari ed essenziali concetti. "Penso che il Var sia di grande aiuto per aiutare l'arbitro a prendere la decisione migliore" poi precisa che il modo in cui è applicata la tecnologia, l'interpretazione delle regole alimenta perplessità e questa zona grigia non è certo bene per la reputazione della video-assistenza. "Succede solo quando vogliono che accada. Questa è la differenza".

Un'affermazione molto forte che fa il paio con: "Quello che hanno fatto nell'ultima partita è stato incredibile. Segni, sei già qualificato per il prossimo turno, stai festeggiando e poi devi stare cinque minuti a guardare la situazione, a guardare il VAR. Prendere una decisione e non sai se è giusta o sbagliata, questo non è calcio. Così si eliminano tutte le emozioni del gioco".
Ultima riflessione dedicata al fatto che a Marsiglia non potrà essere in panchina perché squalificato. Anche quel cartellino rosso è stato percepito da Conte come un'ingiustizia palese. "Ho superato la linea del campo e poi sono tornato velocemente indietro. In questo tipo di situazioni gli arbitri devono capire anche le emozioni del momento. Stai annullando un gol, un gol che per noi era la qualificazione… è comprensibile che fossi molto vicino alla linea. Ma anche questo è un danno per noi".