video suggerito
video suggerito
Opinioni

Conte fa passare il Napoli per la Cenerentola della Serie A raccontando una favola che non esiste

L’intera narrazione di Antonio Conte sul Napoli che è inferiore alla Juventus, all’Inter e al Milan è ridimensionata dalla realtà dei conti e degli investimenti. E il tecnico, al netto del suo personaggio e delle comprensive strategie di comunicazione, non ha scuse.
A cura di Maurizio De Santis
37 CONDIVISIONI
Immagine

Se puoi permetterti di spendere 50 milioni (tra prestito oneroso e obbligo di riscatto, con tutto quel che comporta a bilancio) e piazzarne altri 5 a stagione per 5/6 anni sul piatto di Hojlund, colmando una falla che all'improvviso s'è aperta in rosa (l'infortunio di Lukaku ad agosto), significa una cosa sola: sei una società sana che ha abbastanza liquidità in cassa per fare all-in quando la situazione lo richiede. Basta questo per ridimensionare l'intera narrazione di Antonio Conte sul Napoli che è inferiore alla Juventus, all'Inter e al Milan quanto a investimenti. Che sembra una Cenerentola a cui lui, il principe azzurro, ha messo al piede la scarpetta e tolto gli abiti cinerini e logori è una balla assoluta. Se c'è un modello finanziario che abbina auto-sostenibilità a crescita costante e risultati è proprio il percorso intrapreso da Aurelio De Laurentiis che ha portato la sua creatura stabilmente in Europa e ne ha consolidato la presenza nelle primissime posizioni della Serie A. E il fatto stesso che abbia scelto il più juventino e costoso degli allenatori (sull'uscio ce n'era un altro, Allegri, se lui avesse mollato) è la riprova di quanto l'impiego di capitali guardi altri orizzonti. Prospettive che, certo, potrebbero allargarsi e rafforzarsi con asset quali stadio di proprietà e centro sportivo ma la storia dice che con Conte e per merito del grande lavoro di Conte, il Napoli ha continuato (non iniziato) a vincere. Che non può (non è pronto per) comandare significa tutto e niente: il club partenopeo non "deve comandare" o "deve vincere per forza", ma è innegabile che, almeno in Italia, abbia sicuramente tutti gli strumenti per competere. Che in questa stagione abbia fatto fronte a difficoltà oggettive (la lunga sequenza di infortuni) e sia stato costretto spesso a fare di necessità virtù, perdendo punti, serenità e brillantezza a causa anche degli impegni in Champions, è l'unico aspetto su cui ha ragione. Ma era da mettere in conto, così come gli va dato atto d'essere stato bravissimo a trovare soluzioni efficaci.

È vero, il Napoli non è oggettivamente "strafavorito" per cucire con certezza un altro scudetto (il secondo di fila, il terzo in 4 anni) sulla maglia anche alla luce di una serie di fattori esterni che ne hanno frenato il rendimento, scombussolato i piani (gli acciacchi gravi a colonne come De Bruyne, Lukaku poi Anguissa) e obbligato a reinventarsi in corsa. D'altro canto, non ce l'avresti mai fatta a rialzarti e a restare in mezzo al ring a combattere se non avessi avuto ottime risorse a cui attingere.

Quanto costa il Napoli rispetto alle altre big di Serie A, la tabella delle spese.
Quanto costa il Napoli rispetto alle altre big di Serie A, la tabella delle spese.

I bilanci sono sotto gli occhi di tutti e il riverbero che restituisce il valore espresso dal campo è la riprova di come non sia un'eresia credere che il Napoli abbia l'obbligo di concorrere per lo scudetto, che è giusto collocarlo nelle squadre di primissima fascia, che non sta facendo alcun "miracolo" ma solo ciò che è lecito attendersi da una squadra che costa più di tutte in Serie A, compreso il suo allenatore che è il più pagato tra i colleghi: 240.5 milioni di euro, più della Juventus (235.2 milioni), del Milan (197.4 milioni), dell'Inter (194.7 milioni) e della Roma (163.5 milioni). Cifre che fotografano il costo allargato della rosa, calcolato sommando le spese annuali per ingaggi e peso dei cartellini, e collocano gli azzurri davanti a tutti.

Come si arriva a quell'importo? Per somma degli stipendi il Napoli è terzo (110.1 milioni di euro) e se ha un costo della rosa così elevato complessivo è per il monte degli ammortamenti che la società iscrive a bilancio a quote decrescenti (le prime due stagioni hanno un peso maggiore rispetto ad altri club). È il motivo paradossale a causa del quale, pur avendo i conti a posto, sufficiente disponibilità di cassa (200 milioni) e uno stato patrimoniale florido, la Commissione indipendente che vigila sui conti dei club professionistici gli ha imposto paletti sul mercato di gennaio.

Stipendi, ammortamenti e commissioni non devono superare l'80% dei ricavi: un calcolo che in Italia non è tarato sull'anno solare (come il Fair Play Finanziario Uefa), né sulla stagione sportiva ma su lasso di tempo (ottobre 2024 – settembre 2025) che è il periodo peggiore per un club, in particolare come il Napoli che ha fatto molto mercato nella scorsa estate con l'arrivo dei 9 nuovi calciatori innestati nella rosa dello scudetto. Se il Napoli li ha acquistati, però, è perché poteva farlo. E Conte, al netto del suo personaggio e delle comprensive strategie di comunicazione, non ha scuse.

37 CONDIVISIONI
Immagine
Da venticinque anni nel mondo dell’informazione. Ho iniziato alla vecchia maniera, partendo da zero, in redazioni che erano palestre di vita e di professione. Sono professionista dal 2002. L’esperienza mi ha portato dalla carta stampata fino all’editoria online, e in particolare a Fanpage.it che è sempre stato molto più di un giornale e per il quale lavoro da novembre 2012. È una porta verso una nuova dimensione del racconto giornalistico e della comunicazione: l’ho aperta e ci sono entrato riqualificandomi. Perché nella vita non si smette mai di imparare. Lo sport è la mia area di riferimento dal punto di vista professionale.
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views