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Commisso alza la voce e chiede chiarimenti alla Serie A: “Ci sono club indebitati fino al collo”

Rocco Commisso all’attacco della Serie A chiede chiarimenti sulla situazione finanziaria di alcuni club senza mai nominarli. Un riferimento alle società più blasonate: “Sono indebitate fino al collo ma agiscono come se nulla fosse”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Una sola vittoria nelle ultime 8 partite di campionato con 5 punti conquistati su 24 a disposizione. Davvero poco per una Fiorentina costruita quest'anno col chiaro intento di andarsi a prendere quella Conference persa solo in finale lo scorso anno e soprattutto che possa qualificarsi magari alla prossima Champions. Tutti obiettivi che il presidente della viola, Rocco Commisso, aveva ben impresso costruendo un organico di tutto rispetto con la ciliegina sulla torta rappresentata da Belotti arrivato nel mercato di gennaio.

In tutto questo non dobbiamo dimenticare l'investimento del Viola Park che rappresenta il fiore all'occhiello della sua presidenza. Il patron della società viola però proprio a fronte della crisi di risultati della squadra di Italiano ha voluto scrivere una lettera a tutti i tifosi della Fiorentina ribadendo la solidità economica della società a fronte di altre del campionato di Serie A. Il riferimento a Inter e Juventus su tutte è abbastanza palese e non sarebbe la prima volta che Commisso parte all'attacco del club nerazzurro e di quello bianconero: "Riescono a sopravvivere solo per la mancata applicazione di norme precise".

Più volte Commisso ha fatto riferimento alla situazione economica deficitaria di altri club italiani competitor della Fiorentina. Nella sua lunga lettera ai tifosi della Fiorentina ha voluto sottolineare proprio questa differenza per ribadire l'affidabilità del suo progetto certificato dai numeri: "Abbiamo preso la Fiorentina quando gli introiti non superavano i 100 milioni – scrive – Noi pur raggiungendo la cifra record di 147 milioni l’anno passato, siamo ancora decisamente lontani dai Club che ogni stagione hanno più del doppio dei nostri introiti (tra i 300 e 400 milioni)". E qui parte la stoccata di Commisso che vuole far capire quale sia la reale differenza.

"Sono anni che chiediamo trasparenza e regole uguali per tutti, ma quasi nulla è cambiato e ci troviamo a dover competere con Club indebitati fino al collo che agiscono come se nulla fosse". Poi continua: "Dopo il Covid e la questione Superlega, ad esempio ci sono Società che stanno ricorrendo a continui aumenti di capitale con esposizioni debitorie ancora notevoli – ha spiegato – Mi auspico che finalmente qualcosa possa cambiare perché le Società che rispettano ogni singola regola e non hanno un euro di debiti, non possono essere equiparate a quelle che riescono a sopravvivere solo per la mancata applicazione di norme precise". Una sorta di appello alla Lega Serie A affinché venga riconosciuto il merito ai club che riescono a sopravvivere senza aumenti di capitale continui e che le loro situazioni debitorie vengano attenzionate il prima possibile.

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