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Come riesce il Barcellona a fare un calciomercato pazzesco “senza avere soldi”

L’acquisto di Lewandowski è solo l’ultimo un’estate da protagonista sul mercato per il Barcellona, nonostante una situazione finanziaria complessa che i catalani aggirano con una strategia.
A cura di Benedetto Giardina
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Credits: Sport 360
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Ogni acquisto del Barcellona, da più di un anno a questa parte, lascia aperti parecchi interrogativi. L'ultimo, in ordine di tempo, è quello che ha sollevato Julian Nagelsmann, allenatore del Bayern Monaco: "Il Barça l'unico club al mondo che può comprare giocatori senza soldi, una cosa un po' strana". Se fino a qualche mese fa sembrava che i catalani fossero costretti a puntare sul mercato degli svincolati, tra debiti e deficit nel tetto di spesa imposto dalla Liga, perché mai al Camp Nou sono sbarcati Raphinha dal Leeds e nientemeno che Lewandowski dal Bayern Monaco? Da quel Bayern che tra l’altro ha bocciato sul nascere ogni ipotesi di pagamento dilazionato, con voci parecchio insistenti dalla Baviera che danno il club convinto di un fallimento del Barça nel giro di 2-3 anni. Eppure, il presidente Laporta ha dato il via libera ad un’operazione da 150 milioni di euro complessivi, tra conguaglio da versare ai tedeschi, oneri accessori da riconoscere all’agente Pini Zahavi e ingaggio lordo del bomber polacco, che pur di indossare la maglia azulgrana ha accettato di decurtarsi lo stipendio del 25% rispetto all’ultima stagione. Un sacrificio che, da solo, non basta a spiegare come il Barcellona possa operare sul mercato.

Per la Liga, dopo lo scorso mercato invernale, il Barcellona si ritrova con un buco da 144,35 milioni di euro nel limite di spesa, primo club nella storia a trovarsi con un saldo negativo da quando è stata introdotta questa norma. Ciò significherebbe, in teoria, che prima di fare acquisti, sarebbe necessario ripianare questo deficit. Il regolamento, però, permette ai club col segno meno di tesserare calciatori con una serie di limitazioni, sforando anche la soglia prevista da questo tetto di spesa. Stando a quanto previsto dall’articolo 100 del Regolamento di controllo economico dei club, al di là del saldo positivo o negativo, ogni società viene autorizzata a spendere il 25% di quanto guadagnato in quella sessione di mercato tramite cessioni di altri calciatori o tramite risparmio sugli stipendi con spalmature e/o risoluzioni contrattuali. Per ogni 10 milioni di spazio liberato, dunque, si possono investire sul mercato 2,5 milioni per l’anno corrente.

I nuovi acquisti del Barcellona nel calciomercato 2022
I nuovi acquisti del Barcellona nel calciomercato 2022

È proprio tramite questo stratagemma che il Barcellona ha potuto fare acquisti un anno fa, pur non potendo rinnovare il contratto in scadenza di Messi. Tra cessioni (Griezmann, Pjanic, e Todibo) riduzioni degli stipendi dei senatori (tra cui Pique) e spalmature di calciatori ormai ben al di fuori dei programmi tecnici (Umtiti, per fare un esempio…), i catalani sono riusciti a liberare abbastanza spazio per inserire Depay, Aguero, Emerson e Garcia. Stessa cosa a gennaio, per mettere dentro Aubameyang (giunto gratuitamente dall’Arsenal) e Ferran Torres, per il quale il Manchester City ha accettato di ricevere in estate la prima rata delle quattro previste, per un totale di 55 milioni di euro. Uno schema che a Monaco, per Lewandowski, hanno fatto capire sin da subito di non avere intenzione di accettare, rendendo più complessa la trattativa. Alla fine, però, il Barcellona è riuscito comunque a mettere sul piatto la cifra richiesta dai bavaresi.

Non circolano numeri ufficiali, ma l’affare Lewandowski si sarebbe concluso su questa base: 45 milioni di conguaglio, 5 milioni di bonus a cui aggiungerne altri 10, stando a quanto riportato da Sport Bild, per un totale di 60 milioni di euro potenziali solo per il trasferimento. Poi c’è lo stipendio del calciatore, che ha accettato di ridurre il proprio ingaggio netto dai 12 milioni di Monaco fino a 9 milioni, pari a 36 milioni netti nel quadriennio previsto dal contratto, pari a circa 70 milioni lordi. Infine, l’agente Pini Zahavi e la sua commissione: secondo Alfredo Martinez di Onda Cero, si aggirerebbe sui 20 milioni di euro. Il che significa sui 150 milioni di euro di investimento complessivo e, sull’unghia (o quasi), oltre 80 milioni tra primo anno di stipendio, conguaglio – che il Bayern non vuole dilazionato – e compenso all’agente, sempre che per quest’ultima voce non si siano trovati accordi su un pagamento rateale.

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A questo punto, la domanda è più che lecita: un club con oltre un miliardo di debiti, che sei mesi fa aveva un buco da oltre 144 milioni sul tetto di spesa, come può permettersi Lewandowski, dopo aver preso Raphinha per quasi 60 milioni di base? Intanto, gli acquisti effettuati non sono ancora registrati, così come non lo sono i parametro zero Kessié e Christensen, ma questa non è una novità dalle parti del Camp Nou. Un anno fa, per poter aprire le porte ad Aguero e Depay è stato necessario attendere fino alla fine della sessione estiva di mercato, con l’uscita di Griezmann e altri accordi con calciatori della rosa per ridurre la massa salariale e poter così integrare i nuovi arrivati nella lista. Succederà lo stesso anche quest’anno e i candidati all’uscita non mancano, a partire da Frenkie De Jong, che nei prossimi quattro anni attende dal Barcellona quasi 89 milioni di euro.

Il primo alleggerimento, intanto, è arrivato col rinnovo di Dembele a cifre ridotte rispetto alle passate stagioni. Poi ci sono altre operazioni in corso: la cessione del 10% dei diritti televisivi per i prossimi 25 anni a Sixth Street Partners per 207,5 milioni di euro dovrebbe permettere al club di chiudere l’esercizio in attivo, ma non potrebbe essere abbastanza per registrare in rosa i grandi nomi sbarcati in Catalogna in questa estate che, nei piani di Laporta, deve essere quella del rilancio. Potrebbe non bastare nemmeno portare la quota al 15%, previa autorizzazione di Goldman Sacchi, che per il prestito di un anno fa da 595 milioni ha avuto come garanzia il 90% dei diritti tv. Rimarrebbe a quel punto la cessione del 49,9% di Barça Licence and Merchandising, già approvata in assemblea. Due mosse che potrebbero portare oltre 600 milioni di euro nelle casse blaugrana e che, unite ad altre soluzioni sul mercato in uscita, aiuterebbero il club ad inserire Lewandowski e company in organico. Rinviando i problemi di un altro anno.

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