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Il Barcellona ha presentato Kessié ma non può farlo giocare: sono costretti a vendere

La situazione finanziaria dei blaugrana è difficile e tiene in bilico il futuro prossimo del club e dei calciatori, nuovi acquisti compresi. Il debito attuale ammonta a 800 milioni di euro, con oltre 310 milioni in scadenza nei prossimi 12 mesi.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Barcellona ha presentato ufficialmente Franck Kessié ma l'ex milanista non ha ancora la certezza di poter giocare a causa dei problemi economici del club.
Il Barcellona ha presentato ufficialmente Franck Kessié ma l'ex milanista non ha ancora la certezza di poter giocare a causa dei problemi economici del club.

Non era svogliato, né poco motivato. Come fai a esserlo se hai appena firmato con il Barcellona? La realtà è che nella testa di Franck Kessié c'è una vocina che non lo lascia tranquillo. Più passano i giorni, più questo sussurro diventa insopportabile. L'ex centrocampista del Milan è dei blaugrana ma resta sospeso in una sorta di limbo.

La presentazione ufficiale, durante la quale non sono mancate osservazioni ironiche sull'approccio poco brioso del calciatore, è stato un passaggio formale ma, almeno per adesso, è solo folklore. L'ivoriano ancora non sa, e cosa peggiore nemmeno il club può dargli una riposta certa, quando potrà indossare ufficialmente la maglia dei catalani per giocare un match.

Nella stessa situazione si trova anche un altro acquisto compiuto a parametro zero, Andreas Christensen ex Chelsea. A bloccarli sono la situazione finanziaria generale della società e un monte ingaggi che, rispetto ai parametri salariali della Liga, è ancora alto. In buona sostanza, senza un taglio ulteriore (e drastico) alle spese i due acquisti restano congelati.

Il presidente del Barcellona, Joan Laporta, accanto al centrocampista ivoriano nel giorno della presentazione ufficiale a tifosi e media.
Il presidente del Barcellona, Joan Laporta, accanto al centrocampista ivoriano nel giorno della presentazione ufficiale a tifosi e media.

Le parole del presidente, Joan Laporta, e del dirigente che ha in mano i cordoni della borsa, Mateu Alemany, non lasciano dubbi al riguardo. C'è una linea spartiacque dalla quale dipendono il futuro prossimo in sede di mercato e opzioni per rinforzare la squadra. "Prima di parlare di ulteriori acquisti – ha ammesso il numero uno dei blaugrana – dobbiamo cedere altri calciatori. Non siamo in grado di dire quanti e quali saranno i calciatori che arriveranno".

Il concetto espresso dal presidente si riverbera nell'analisi forte e chiara spiegata da Alemany. "Per avere a dosposizione ufficialmente Kessié, Christensen e Sergi Roberto non possiamo fare altro che abbassare il monte stipendi. Uno esce e uno entra può non bastare, sarà decisiva la seconda fase delle cessioni".

Impossibile in questa condizioni piazzare l'affondo per Lewandowski che a Xavi ha detto sì ma, più ancora degli altri già ingaggiati e lasciati in sospeso, non può essere oggetto di alcuna trattativa senza la certezza di poterlo effettivamente tesserare.

Basta vendere per risolvere i problemi? No, il Barcellona ha un'altra cambiale cospicua da pagare: ovvero, i crediti spalmati nel tempo che molti calciatori vantano. In particolare, Piqué che pesa a bilancio per ulteriori 42.5 milioni di euro che deve percepire.

Ricostruire una squadra vincente è dura. A fare da zavorra è la realtà dei conti: il debito attuale dei catalani ammonta a 800 milioni di euro, con oltre 310 milioni in scadenza nei prossimi 12 mesi. La società ha provato a raccogliere risorse in tutti i modi attuando iniziative popolari (come l'affitto del Camp Nou e altre opzioni per monetizzare struttura e storia dell'impianto) e privandosi anche di fette importanti del proprio business con la conseguente cessione di una quota importante dei diritti televisivi e di BLM, la società di ‘merchandising'.

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