Come è andata la seconda partita di un indemoniato Simone Inzaghi all’Al Hilal: con chi ce l’aveva

Secondo pareggio consecutivo per Simone Inzaghi sulla panchina dell'Al-Hilal al Mondiale per Club. L'ex allenatore dell'Inter, dopo l'ottima prestazione contro il Real Madrid, ha collezionato uno 0-0 contro il Salisburgo. Prestazione positiva della squadra araba, che però ha mostrato qualche limite in fase realizzativa. Inzaghi, dal canto suo, si è scatenato come al solito in panchina.
Com'è andata la seconda partita di Inzaghi al Mondiale per Club
Avversaria diversa ma stesso copione per Inzaghi. L'allenatore dell'Al-Hilal ha provato in tutti i modi a spronare la sua squadra nel secondo match della fase a gironi, contro il Salisburgo. Anche in quest’occasione ci sono stati progressi dal punto di vista del gioco, abbastanza fluido nella manovra ma non molto concreto dalla metà campo in su. Proprio per questo il tecnico, nel post-gara, si è detto soddisfatto a metà: "Sono molto contento della prestazione in questa partita. È normale che non siamo stati contenti di non aver segnato gol, nonostante le molte occasioni".
Inzaghi in panchina aiutato dal traduttore
Durante il confronto, Simone Inzaghi ha cercato in tutti i modi di trasferire le sue idee alla squadra, proprio come avvenuto contro le Merengues. Per farlo, oltre a parlare in italiano con chi conosce la lingua e in inglese, ha sfruttato a pieno l'interprete anche durante il cooling break che ha permesso a tutti di rinfrescarsi. Una scena in particolare ha catalizzato l’attenzione di tutti in occasione di un cambio.
La furia di Simone Inzaghi contro il collaboratore
Simone Inzaghi si è letteralmente infuriato con il componente del suo staff che avrebbe dovuto inserire i numeri dei giocatori sostituiti sulla lavagnetta elettronica. I tempi stavano andando troppo per le lunghe e allora, ecco uno scatto fulmineo per andare nel box apposito e invitare il suo collaboratore a muoversi con ampi gesti. Urla feroci di Inzaghi che ha chiesto anche aiuto agli altri presenti continuando a dire: "Dai, dai, dai". Tutto per accelerare le manovre e non correre rischi.
Nel post-match poi ha dichiarato: "Non posso che ringraziare la squadra per la buona prestazione offerta. Era una partita importante e i ragazzi hanno dato tutto. Stiamo lavorando per crescere, per migliorare il gioco di squadra, ma serve tempo: siamo insieme solo da una settimana. Ho appena iniziato questa nuova avventura. Sono arrivato in Arabia Saudita da pochi giorni, poi siamo partiti subito per gli Stati Uniti. L’Al-Hilal mi ha fortemente voluto e sono felice della scelta fatta. Sono convinto delle decisioni che ho preso".
E ora testa alla prossima partita contro il Pachuca, decisiva per il passaggio del turno: "Ho visto la loro partita contro il Salisburgo e mi ha impressionato il loro livello di intensità. Non ho ancora visionato quella con il Real Madrid, ma il loro stile di gioco è molto simile a quello degli austriaci. Dobbiamo farci trovare pronti, perché, anche se hanno perso le prime due, hanno giocato bene. Sono un avversario ostico".