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Clamoroso abbaglio in Lecce-Monza: c’è un rigore solare ma Pairetto e VAR non vedono nulla

In Lecce-Monza scatena le proteste dei pugliesi il tocco di braccio di Molina in piena area non sanzionato dall’arbitro né riconosciuto come infrazione dal Var. Perché? L’interpretazione degli arbitri nel processo di valutazione dell’episodio lascia molti dubbi.
A cura di Maurizio De Santis
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Il tocco di braccio di Molina. Ma né l'arbitro né i colleghi al Var lo ritengono sufficiente per assegnare un calcio di rigore al Lecce contro il Monza.
Il tocco di braccio di Molina. Ma né l'arbitro né i colleghi al Var lo ritengono sufficiente per assegnare un calcio di rigore al Lecce contro il Monza.

Il Lecce schiuma rabbia, la sfida salvezza contro il Monza (terminata 1-1) viene macchiata dall'episodio che prende il sopravvento su tutto: il tocco di braccio di Molina in piena area non sanzionato dall'arbitro né riconosciuto come infrazione dal Var. Una situazione che avrebbe potuto cambiare l'inerzia e le sorti del match consegnando ai salentini tre punti pesanti per la rimonta in classifica.

Come si fa a non dare un rigore del genere? Come hanno fatto arbitro e soprattutto il Var a non punire quel fallo di mani avvenuto a causa di quella postura? Arto largo, lontano dal corpo, per nulla in posizione congrua eppure non è stato considerato dirimente. Com'è possibile che il direttore si gara, Luca Pairetto, e i colleghi in cabina di regia (Di Martino e Paganessi) abbiano giudicato quel tocco ininfluente o comunque non abbastanza grave da assegnare la massima punizione? Sono le domande che rimbombano nella testa dei giallorossi.

Un'inquadratura panoramica dell'azione contestata dal Lecce per il fallo commesso dal calciatore del Monza.
Un'inquadratura panoramica dell'azione contestata dal Lecce per il fallo commesso dal calciatore del Monza.

Le immagini al replay sono chiare a sufficienza per spiegare tutto il disappunto dei padroni di casa. Il fattacco avviene al 27° del secondo tempo e fa esplodere lo stadio di Via del Mare. Bistrovic calcia una punizione dalla sinistra, Colombo stacca e devia la palla di testa prolungando la traiettoria verso il centro dell'area brianzola. In pochi secondi si verifica quel pasticcio che alimenta ancora polemiche durissime.

Il tocco evidente di braccio del calciatore del Monza che ha scatenato la protesta dei salentini durante il match salvezza coi brianzoli.
Il tocco evidente di braccio del calciatore del Monza che ha scatenato la protesta dei salentini durante il match salvezza coi brianzoli.

Molina è solo, alle sue spalle ha ben quattro compagni di squadra, non c'è alcun avversario che può disturbare l'eventuale controllo. Sembra sia perfettamente in grado di gestire quella situazione, invece no. È in ritardo, tradito forse dalla traiettoria e dall'effetto della sfera. Quando si accorge che non ce la farà mai a intervenire per stoppare quel traversone, si scompone, tenta in maniera maldestra di ritrarre l'arto ma colpisce ugualmente la palla con il braccio (che è largo).

"Rigore!" urlano i tifosi e dalla panchina del Lecce. Ma sia Pairetto sia il Var sono del parere opposto. Perché? Diventa davvero difficile dare una spiegazione plausibile. L'ex arbitro, Luca Marelli, nell'intervento a DAZN ha provato a dare una lettura dell'episodio cercando d'interpretare quale sia stato il processo di valutazione: "Il braccio era largo… probabilmente è stato giudicato come pallone inatteso. Il tocco non è stato ritenuto sufficiente per considerare il movimento volontario ed assegnare il calcio di rigore".

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