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Chiesa, la Juventus nel destino: l’esordio a sorpresa nel 2016 e due anni di flirt

Federico Chiesa è un nuovo giocatore della Juventus. Ha firmato un biennale, in prestito con riscatto fissato a 40 milioni. Arriva in bianconero con due stagioni di ritardo, ma nel destino aveva già la Juve, contro cui debuttò in Serie A nel dicembre 2016. Si è arreso anche Commisso che l’estate scorsa dichiarò: “Non sarà il mio Roberto Baggio”
A cura di Alessio Pediglieri
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Federico Chiesa è arrivato alla Juventus. Con un paio di stagioni di ritardo, ma alla fine la grande trattativa si è conclusa a lieto fine per l'esterno e il club bianconero che si sono sempre amati ma mai realmente avvicinati. Così, si è dovuto attendere l'ultimo giorno di mercato, le ultime ore utili per chiudere l'accordo con la Fiorentina e prelevare uno dei talenti migliori del calcio italiano. La Juventus lo ha potuto fare grazie alle cessioni di Douglas Costa e di De Sciglio che hanno permesso di liberare slot nella rosa di Pirlo e di portare soldi nele casse del club.

Figlio d'arte ma non solo questo, Federico Chiesa è un giocatore tra i più completi del vivaio italiano. Punto fermo nella Fiorentina degli ultimi anni, si è ritagliato spazio e considerazione anche all'interno della Nazionale italiana fino all'attuale salto di qualità approdando in un club che ha obiettivi precisi di successo e affermazione. Spetterà a Pirlo, ora, decidere come e quanto farlo giocare in una rosa che dalla cintola in su presenta più di una soluzione alternativa sia a livello tattico che tecnico: senza toccare Cr7, Chiesa si inerisce in un lotto nutrito di campioni, che annovera Dybala, Cuadrado, Berbardeschi, Kulusvseski, Arthur, Morata. 

Il lungo corteggiamento a Federico Chiesa nasce nel lontano 2018 ancor prima dell'avvento dell'attuale presidente della Fiorentina, Rocco Commisso. Il classe 1997, prodotto del vivaio viola in cui è cresciuto dal 2007 e dal 2016 è riferimento della prima squadra (con 137 presenze e 26 gol), era entrato nelle mira dei grandi club un paio di estati fa, in coincidenza con l'approdo in Nazionale maggiore. La Juventus è stata tra le prime a provare subito a strapparlo alla Fiorentina, con l'assenso del giocatore che mai ha nascosto il piacere di poter giocare tra i bianconeri. Poi, lo stop viola per il cambio di proprietà e l'avvento di Commisso che un'estate fa lo elesse a simbolo della nuova Fiorentina.

"Non sarà il mio Roberto Baggio", disse l'imprenditore italoamericano il giorno del suo insediamento, rifiutando di fatto la corte bianconera. Ma un anno e qualche mese più tardi, tutto è cambiato e oggi Chiesa è a tutti gli effetti un giocatore della Juventus. Perché la Juventus ha saputo aspettare: ha lasciato che la Fiorentina sviluppasse i suoi programmi, che altre squadre – come Inter e soprattutto Milan – si affacciassero alla finestra di mercato per acquistare Chiesa.

Non un caso se l'esordio in serie A di Federico Chiesa con la prima maglia viola è stato proprio contro il suo futuro, la Juventus. Era il dicembre 2016 e davanti all'infortunio di Borja Valero, l'allora 19enne esterno fu gettato dal primo minuto nella mischia da Paulo Sousa. "Quando ho saputo che avrei esordito contro la Juve, sono sbiancato" dirà successivamente a quel battesimo del fuoco che accese anche la scintilla tra le parti, che covò sotto la cenere per due stagioni fino a prendere fiamma nel 2018.

Per capire le reali possibilità di trattativa, la Juventus ha saputo attendere forte della consapevolezza che il giocatore volesse il bianconero. Fino al colpo finale: un ‘capolavoro' di Paratici per una operazione tra le più economiche di sempre davanti ad uno dei talenti più ambiti. Un biennale in prestito, 3 milioni elargiti subito altri 7 il prossimo anno, 40 in caso di riscatto ma attraverso precisi bonus. Se non un colpo a zero, sicuramente un acquisto low cost che può fare la differenza.

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