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Chi può essere il nuovo allenatore del Milan se Pioli viene esonerato: c’è un identikit preciso

Il club riflette sull’esonero del tecnico, confermato per adesso solo perché mancano alternative immediate. Fino alla partita col Sassuolo sarà ancora lui a guidare i rossoneri ma, di fatto, è spalle al muro: la dirigenza ha preso una decisione.
A cura di Maurizio De Santis
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Glasner è uno dei nomi presi in considerazione dalla dirigenza del Milan per la panchina.
Glasner è uno dei nomi presi in considerazione dalla dirigenza del Milan per la panchina.

Stefano Pioli resta al Milan, almeno per adesso. Almeno fino alla prossima partita di campionato col Sassuolo a San Siro. E non è detto che dopo la Befana ci sia ancora lui in panchina a guidare la squadra in trasferta a Empoli. Il risultato (2-2), la prestazione e l'ennesimo infortunio muscolare (pesantissimo quello di Tomori, considerata l'emergenza in ruolo) hanno sgretolato quel po' di fiducia che gli era stata accordata dopo l'eliminazione dalla Champions League. Il suo futuro è segnato anche al netto del contratto fino al 2025: da giugno in poi si punterà su alter figure, sempre che a scelta non sia anticipata per cause di forze maggiore.

Se Pioli è ancora al suo posto, è solo perché il club non ha in mano una soluzione immediata, certa, che sia in grado di rappresentare una svolta netta anche in corsa. Non c'è chi ha detto già sì altrimenti la comunicazione di licenziamento gli sarebbe stata già notificata. E resta lì, più solo che mai anche perché la società una decisione l'ha presa: cambiamenti ci saranno, ma nello staff di collaboratori che lo circonda così da provare ad arginare la sequenza di acciacchi che pure rappresenta un capo d'imputazione a carico dell'allenatore. O accetta questa forma di direttorio oppure può rassegnare le dimissioni, ipotesi quest'ultima non presa in considerazione perché significherebbe rinunciare a una parte dei soldi che gli spetta fino al termine della stagione.

La posizione di Stefano Pioli è in bilico: almeno fino alla gara col Sassuolo sarà ancora in panchina.
La posizione di Stefano Pioli è in bilico: almeno fino alla gara col Sassuolo sarà ancora in panchina.

La classifica non è deficitaria, anche se al di sotto delle attese, ma nemmeno questo aspetto è argomentazione sufficiente da spendere nelle riflessioni fatte con la dirigenza. Gerry Cardinale, CEO di RedBird e proprietario del Milan, è uomo d'affari che ha già fiutato qual è la cosa migliore da fare. Il tempo di Pioli è scaduto, chi può arrivare in caso di ipotesi rovinose? La voce che circola al momento, che non entusiasma né convince, è la promozione di Ignazio Abate dalla Primavera alla prima squadra. Lavorerebbe sotto l'occhio vigile di Zlatan Ibrahimovic (tornato a Milanello nelle vesti di consigliere) ma il suo nome appartiene alla ridda di voci che in queste ore si sono trasformate da brusio di sottofondo (perché non è certo la prima volta che Pioli rischia) a rumore assordante.

Zlatan Ibrahimovic è tornato in rossonero, la dirigenza lo ha voluto ancora una volta più vicino alla squadra.
Zlatan Ibrahimovic è tornato in rossonero, la dirigenza lo ha voluto ancora una volta più vicino alla squadra.

I profili presi in considerazione devono avere determinare caratteristiche: il prossimo tecnico del Milan deve essere giovane, moderno ma anche aver allenato già a ottimi livelli; cosa non meno importante, in sede di mercato le sue idee devono collimare con quelle della società. Ecco perché più che in Italia (Antonio Conte sembra voler attendere la Juve) è molto probabile che la figura arriverà dall'estero e si punterà su identikit che riconducono a Oliver Glasner, che ha vinto con l'Eintracht Francoforte un EuropaLeague nel 2022, oppure Graham Potter (ex Chelsea) e Jesse Marsch del Leeds.

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