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Che fine hanno fatto oggi gli ex compagni di squadra di Ibrahimovic al Milan?

Dopo una decade, Zlatan Ibrahimovic torna in rossonero per dimostrare di essere ancora decisivo. Tutti i suoi ex compagni delle stagioni 2010/2011 e 2011/2012 non lo sono più da tempo e molti hanno intrapreso strade diverse, chi dietro una scrivania (Abbiati, Zambrotta, Aquilani), chi in panchina (Nesta, Gattuso, Inzaghi) chi in attesa di una squadra (Flamini, Abate, Muntari, Nocerino).
A cura di Alessio Pediglieri
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Era il 2010 e il Milan si apprestava ad aprire l'era Zlatan 1.0. Durerà due stagioni, ricche di soddisfazioni. Tra il 2010 e il 2012 Ibrahimovic vestirà il Diavolo per 61 volte in totale sfornando 42 reti complessive in campionato. In totale, con Coppa Italia, Champions League e Supercoppa Italiana, il bottino sarà ancor più ricco: 85 gettoni, 56 gol. Più uno scudetto e una Supercoppa Italiana. Oggi, con il ritorno di Ibra nove anni dopo, il Milan aprirà l'era di Zlatan 2.0, ancor più breve rispetto alla precedente – forse solo per 6 mesi – di certo ancor più complicata e per questo più entusiasmante.

A distanza di un decennio, però, Ibrahimovic ritroverà un Milan profondamente cambiato, non solo per compagni di squadra completamente differenti, ma anche per struttura, dirigenza, proprietà. Addio alla famiglia Berlusconi e al presidente Silvio, il più vincente in rossonero, allo storico amministratore delegato rossonero Adriano Galliani, al direttore sportivo di mille confronti, Ariedo Braida. Oggi il Diavolo è in mano ad un Fondo americano, il Gruppo Elliott, è passato tra i flutti di un ancora semi-misterioso Mister Li, troverà come amministratore delegato, un sudafricano di origini greche ‘adottato' dall'Inghilterra, Ivan Gazidis e soprattutto troverà compagni di squadra sconosciuti e un allenatore che non conosce.

Il ‘metodo Zlatan', va dove ti porta l'ego

Ma per Ibrahimovic non costituirà nulla di tutto questo un problema per imporre il proprio ego calcistico – e non solo – ad un ambiente che anela ad avere un padrone che possa non solo indicare ma intraprendere per primo la strada virtuosa del ritorno alla vittoria. Lo fece anche nel 2010, a suo modo perché l'arrivo al Milan giunse soprattutto per ripicca, rivincita e vendetta nei confronti di chi (Barcellona e soprattutto Inter) non avevano apprezzato fino in fondo il ‘metodo Zlatan'. Il Diavolo si presentava come il compagno perfetto per l'ulteriore stoccata, puntualmente arrivata cogliendo l'ennesimo scudetto consecutivo sin dai tempi dell'Ajax.

Il ritorno dal Diavolo dopo una decade

A distanza di un decennio, il Milan ha ancora bisogno di Zlatan Ibrahimovic, come nel 2010. E Zlatan Ibrahimovic dieci anni dopo la prima avventura in rossonero c'è e risponderà presente, mentre quasi tutti i suoi ex compagni – oggi – si stanno godendo (alcuni da anni) una meritata pensione dal pallone, chi intraprendendo strade lontane dal calcio, chi cimentandosi in ruoli  differenti, chi calciando ancora ma da semplice comprimario. Molti si cimentano ancora ma nessuno corre più dietro una palla con lo spirito (e la consapevolezza) di saper fare ancora la differenza, come Zlatan.

Gli ex compagni 2010/2011: da Abbiati a Pato che fine hanno fatto oggi?

Il Milan in tricolore del 2010 annoverava in porta Abbiati, Abate, Nesta, Thiago Silva e Antonini in difesa, Gattuso, Seedorf, Kevin-Prince Boateng in mediana, Pato e Robinho alle spalle di Ibra. Di questi campioni d'Italia solo alcuni giocano ancora. C'è Boateng relegato a comparsa nella Fiorentina, Pato che mestamente è rientrato nei ranghi del San Paolo in Brasile, Thiago Silva capitano di lungo corso del Psg, Robinho scivolato nella periferia del calcio giocando nell'İstanbul Başakşehir. Gli altri si sono riciclati chi come dirigente sportivo (Abbiati), chi come allenatore (Nesta), chi come procuratore (Antonini).

Gli ex compagni 2011/2012: da Yepes a Mexes che fine hanno fatto oggi?

Anche gli altri compagni dell'ultima stagione in rossonero di Ibra (2011/2012)  oggi sono quasi tutti ex calciatori. C'è Amelia oggi allenatore (della Vastese) come Inzaghi (a Benevento) Nesta (Frosinone) Van Bommel e Yepes. O chi ha intrapreso la carriera dirigenziale come Zambrotta, Aquilani, Ambrosini, Cassano. O ancora chi non fa più nulla e si gode il meritato riposo nel nome di Mexes. Altri continuano la carriera, chi in attesa di una squadra (Nocerino, Muntari, Abate, Flamini) chi in piazze meno ambiziose (Maxi Lopez a Crotone, Simone Ganz al Como) chi in cerca di conferme (De Sciglio alla Juve, Cristante alla Roma, El Shaarawy allo Sghangai Shenhua).

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