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Cassano svela perché De Laurentiis era seduto sulle scale in Supercoppa: “Da adesso è il mio idolo”

Antonio Cassano dice perché Aurelio De Laurentiis era seduto sulle scale e non in tribuna autorità, come tutti gli altri, per assistere alla Supercoppa a Riad: avrebbe detto no categoricamente a una richiesta.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'immagine di Aurelio De Laurentiis seduto sulle scale dell'Al-Awwal Park durante la semifinale di Supercoppa italiana tra Napoli e Milan aveva sorpreso gli spettatori in TV e sollevato la domanda sul perché il presidente azzurro si trovasse lì, invece che sulle comode poltrone – ugualmente inquadrate più volte dalla regia – che accoglievano non solo i pezzi grossi del calcio italiano, in primis il presidente e l'Ad della Lega Simonelli e De Siervo e il numero uno della FIGC Gravina, ma anche ospiti eccellenti come Gattuso, Vieri, Del Piero, Baggio, Bonucci, Ferrara, Panucci e Materazzi tra gli altri. De Laurentiis invece no. E poiché è chiaro che non poteva essere una mossa casuale, ci ha pensato Antonio Cassano a svelarne il motivo e perché "è diventato il suo idolo".

Aurelio De Laurentiis solleva la Supercoppa vinta a Riad dal suo Napoli
Aurelio De Laurentiis solleva la Supercoppa vinta a Riad dal suo Napoli

Cassano ne ha parlato a ‘Viva el Futbol' dopo la finale vinta dal Napoli sul Bologna: nell'esaltazione della squadra di Conte fatta assieme agli amici Adani e Ventola, il barese ci ha buttato dentro anche l'elogio per De Laurentiis. Non solo per essere l'artefice primo del ciclo vincente del club azzurro, ma anche per come avrebbe sdegnosamente respinto le richieste fattegli per fare una cortesia (evidentemente non obbligatoria) ai padroni di casa sauditi, che erano stati così generosi nello stanziare un munifico pacchetto per tutto il carrozzone sbarcato dall'Italia a Riad, a partire dal ricco montepremi che ha riempito le casse di tutti e quattro i club che hanno partecipato a questa edizione della Supercoppa (11 milioni per il Napoli vincitore, 6,7 milioni per il Bologna finalista, 2,4 milioni per Milan e Inter sconfitte in semifinale).

Perché De Laurentiis era sulle scale per assistere alla Supercoppa a Riad: Cassano svela che ha detto no ai nomi arabi

"Da adesso De Laurentiis è diventato il mio idolo – ha detto Cassano, infarcendo il discorso con qualche termine colorito – Due partite, sapete dove si è messo? Sulle scale! Perché dice che ha litigato lì, la partita lì che hanno fatto col Milan (la semifinale, ndr), che volevano mettere dei nomi arabi eccetera. Se ne sbatte i coglioni. È il mio idolo da oggi. Se n'è sbattuto i coglioni. Vai, andate a cagare. Lui è il mio idolo, ormai. Bellissimo".

Antonio Cassano durante il suo appassionato elogio di De Laurentiis
Antonio Cassano durante il suo appassionato elogio di De Laurentiis

Cassano ha dunque avvalorato la tesi secondo la quale De Laurentiis non era comodamente seduto in poltrona in tribuna autorità (ma si trovava sulle scalinate come un tifoso qualsiasi), perché si era rifiutato di accondiscendere alla richiesta della Lega Serie A che aveva caldeggiato l'inserimento dei nomi dei calciatori scritti in arabo sul retro delle maglie per omaggiare il pubblico locale e gli sponsor. Una richiesta accolta dal Milan (unica delle quattro squadre impegnate ad averlo fatto), ma non dal Napoli:  De Laurentiis si sarebbe opposto fermamente, mantenendo i nomi in caratteri latini, e poi avrebbe dato plastica immagine alla sua decisione evitando di sedersi assieme a tutti gli altri, ospiti e padroni di casa, nella tribuna autorità.

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