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Cassano riscrive la storia del gol di Muntari davanti a Buffon: “La Juve non ci ha rubato niente”

L’ex calciatore è tornato sull’episodio durante l’ultima puntata di Viva el Futbol, con l’ex portiere della Juve e della Nazionale ospite in studio. “Io ci ho perso uno scudetto…”.
A cura di Maurizio De Santis
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Antonio Cassano proprio non ce la fa a trattenersi e quando Gigi Buffon, ospite a Viva el Futbol, parla della Juve di Conte gli viene in mente qualcosa che ancora fa ribollire il sangue nelle vene. L'episodio del gol di Muntari non visto dalla terna arbitrale, in particolare dall'assistente di linea, provoca un sussulto all'ex calciatore: "Io, Santo Dio, nel 2011-2012 ho perso lo scudetto…". La palla aveva superato la linea di porta, l'ex numero uno della Juve e della Nazionale si tuffò ugualmente all'indietro e riuscì a ghermire la sfera spingendola via. Allora non c'era la tecnologia, niente Var o qualsiasi altri supporto utile a sanare quella situazione: la rete non fu mai convalidata, divamparono le polemiche e i sospetti. Se ne parlò a lungo e se ne parla ancora oggi quando il caso salta fuori dal nulla all'improvviso alla voce ‘cose che vorresti dimenticare', che hanno condizionato la lotta scudetto, il destino del Milan e di Ibrahimovic. "Sì, però, sia chiaro… e non me ne frega un caz*o di quello che dicono gli altri… ma per me la Juve non ha rubato niente perché aveva una squadra fortissima", è la chiosa sorprendente di Cassano.

Buffon e l'arbitro Tagliavento che non vide il gol di Muntari

"No… ma non era dentro…". Buffon ha già capito a cosa si riferisce FantAntonio e ci gira intorno. "Che cosa? Il gol di Muntari… dai, ma lascia stare. Ancora parliamo di quello". Come andarono le cose è noto: il Milan era già in vantaggio per 1-0 e trovarsi sopra di 2 gol nel primo tempo avrebbe dato un indirizzo preciso all'incontro che terminò 1-1. Tagliavento era l'arbitro di allora, Romagnoli l'assistente di linea al quale sfuggì quel frangente di match rimasto nella storia per la clamorosa marcatura non vista. Fu una serataccia, considerato che in quello stesso incontro venne annullata una rete a Matri per un fuorigioco che non c'era. "Oh… però Gigi era andato a prenderla anche se era dentro di un metro", dice Adani con ironia.

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"Lo sai che io non mi ricordo gli arbitri che ho avuto…", aggiunge Buffon, che poco dopo si corregge perché un direttore di gara per lui indimenticabile c'è. "Mi ricordo solo Oliver… è l'unico che ricordo bene". Chi era? Quello che aveva "un bidone dell'immondizia al posto del cuore" e che avrebbe fatto meglio a starsene a casa a bere "fruttini"…. tanto per usare alcune delle frasi che Buffon usò per sfogare la rabbia nei suoi confronti. Quello che in Real Madrid-Juventus di Champions, sullo 0-3 in favore dei bianconeri concesse ai blancos, a tempo scaduto, il rigore decisivo per la qualificazione

Cassano: "Ma la Juve non rubò niente, erano più forti"

Prima che il discorso prenda un'altra piega o finisca nel più classico imbuto è lo stesso Cassano a spazzare via la palla senza fare troppi complimenti. Altro che uscita con la sfera al piede… la prende e la bitta via in tribuna. "Dicono che la Juve ha rubato ma io dico invece che non ha rubato un caz*o. Hanno vinto perché erano più forti. Punto. Le ca*ate le porta via al vento. se ho detto questo è perché volevo rompere il caz*o a Gigi".

Cosa disse il direttore di gara di Milan-Juve: "Lo poteva vedere solo il mio asisstente"

A distanza di qualche anno da quella partita, fu lo stesso arbitro, Paolo Tagliavento, a spiegare cosa era successo ammettendo che quel gol fantasma è stata la più grande macchia della sua carriera. "È una questione di ruoli – disse in un'intervista –. Non avendo allora gli addizionali, né la Goal Line Technology, uno dei parametri era che i gol-non gol, poteva verificarli solo l'assistente. Lui ebbe la certezza che la palla non fosse entrata e dalla mia posizione non potevo dire il contrario".

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