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Camavinga e Rodrygo, le armi segrete del Real Madrid sono una lezione per l’Italia

La vittoria incredibile del Real Madrid in semifinale di Champions League contro il Manchester City ha diverse cause: oltre alla spinta del Bernabeu c’è quella dei suoi giovani. Ecco cosa ha da imparare il calcio italiano.
A cura di Enrico Scoccimarro
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Se c'è un aspetto da cui tutto il calcio italiano può imparare dal Real Madrid e da Carlo Ancelotti, prendendo spunto dalla partita magica andata in scena ieri sera in Champions League contro il Manchester City, è proprio il coraggio di osare nel dare la massima fiducia ai giovani, mettendoli tutti dentro. Sì, perché quando Guardiola era sicuro di essersi portato a casa la sua seconda finale consecutiva, nel Real sono saliti in cattedra i ragazzini e la musica è cambiata, in pochi minuti. Quei ragazzini che in Italia ancora fanno fatica a trovare il proprio "posto fisso", salvo alcune eccezioni.

Al 68° infatti "re Carlo" fa la mossa che cambierà il destino suo e del Real: fuori Kroos, dentro il classe 2001 Rodrygo. Lo stesso, come abbiamo visto, sarà poi il principale fautore della qualificazione dei Blancos con due gol in poco più di 60 secondi. Ma non finisce qui: al 75, dopo aver subito il gol del vantaggio del City, in una fase del match che può spazzare via tutte le proprie speranze, escono Casemiro e Modric ed entrano Asensio e il diciannovenne Camavinga.

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All'inizio il Citizens sembrano ancora in pieno controllo del match e sfiorano anche il raddoppio, ma dopo il gol salvato da Mendy su Grealish, il baricentro delle merengues si alza, gli uomini occupano tutti la metà campo avversaria e poi la magia del Bernabeu fa il resto. I giovani sono i protagonisti: Camavinga fa il cross per Benzema che rimette subito al centro dove arriva il tap-in di Rodrygo e poi lo stesso gira in porta di testa per il secondo gol. Per non parlare dell'altro 21enne Vinicius, che per tutta la partita fa fulmini e saette quando parte con il pallone al piede sulla fascia sinistra ed è un altro uomo chiave della stagione fantastica del Real, rimesso in sesto e valorizzato nelle sue qualità proprio da Ancelotti.

E il tecnico lo sa bene: “Abbiamo qualità individuale e impegno collettivo – dice a fine partita –  Per vincere una semifinale hai bisogno di tutte queste cose, non solo del cuore o dei fan che spingono". Infatti, le caratteristiche che ha tirato fuori dai propri giovani talenti hanno fatto la differenza in tutta questa stagione, complice le scelte della società che ha messo su una nuova generazione di giovani promesse, inizialmente scommesse ma che ora hanno tutte le carte in regola, numeri alla mano, per diventare superstar.

Camavinga ha mostrato ancora una volta compostezza, energia e abilità. In 441 minuti in cui non è sceso in campo contro PSG, Chelsea e City, il Real Madrid ha segnato cinque gol e ne ha subiti nove. Durante i suoi 161 minuti da sostituto, invece, la squadra ha fatto nove gol, subendone solo due. Per portarlo a casa, a soli 18 anni, Florentino Perez ha versato 31 milioni nelle casse del Rennes.

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Rodrygo ha invece raggiunto una forma eccezionale proprio al momento giusto. Il giovane brasiliano ha segnato sei reti nelle ultime sei partite in tutte le competizioni, dopo quattro nelle precedenti 79 presenze. Uno di questi è stato il tiro al volo, su passaggio sublime di Modric, che ha firmato il pareggio contro il Chelsea. Ha anche segnato due gol lo scorso fine settimana, i primi due nella vittoria sull'Espanyol che ha suggellato il titolo della Liga. Il 21enne ora sta quindi mostrando costantemente il talento che ha convinto il Real Madrid a pagare al Santos 54 milioni di euro per ingaggiarlo quando aveva solo 17 anni.

La ciliegina è Vinicius Junior, fondamentale contro il City nell'andata all'Etihad con il gol in solitaria ma in generale eccellente in questa stagione. È costato 45 milioni di euro quando è arrivato dal Flamengo all'età di 18 anni.

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Valverde, Dani Ceballos, Jesus Vallejo, Asensio sono altri non più giovanissimi, ma a cui è stata data fiducia e si sono rilanciati nel progetto della casa Blanca. Florentino ha infatti deciso a un certo punto di affidarsi a loro piuttosto che spendere altri milioni. Al contrario, i nomi altisonanti risultano assenti: ieri Eden Hazard era nel suo box privato con i figli, mentre Gareth Bale e Isco a casa acciaccati. Ancelotti si fida molto più degli altri, soprattutto in questa fase della loro carriera.

Così tanta fiducia e coraggio dato ai giovani, in Serie A purtroppo ancora non si vede quanto si potrebbe, anche se alcuni passi in più rispetto al passato sono stati fatti. Eppure la nostra di "cantera" strabocca di talenti con la voglia di spaccare il mondo. Lo dimostra, ad esempio, il palcoscenico della finale di Coppa Italia Primavera che si è tenuta proprio ieri, prima di Real-City, tra Fiorentina e Atalanta. In campo tanta forza e tecnica e alla fine la vince allo scadere la Fiorentina allenata da mister Alberto Aquilani, che proprio su questo aspetto ha qualcosa da dire: "Qualcuno deve pensare a loro in grande – dice il tecnico sui propri ragazzi – Bisogna avere coraggio e buttarli dentro, se lo meritano. Capisco che ci siano tate pressioni in A, ma il materiale qui c’è".

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