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Buffon e il sogno di partecipare ai Mondiali per la sesta volta: “Non dipende tutto da Gigi”

Gigi Buffon sta vivendo una seconda giovinezza a Parma. Per l’Italia i Mondiali sono un incubo, per l’ex Juve sono ancora un sogno come ammesso da sua moglie, Ilaria D’Amico.
A cura di Maurizio De Santis
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I Mondiali. Un incubo per l'Italia, che ha mancato la qualificazione diretta ancora una volta e si gioca tutto nei playoff di marzo. Un sogno a occhi aperti per Gigi Buffon che, a 43 anni, ha fermato il tempo, chiuso nel cassetto la carta d'identità, dimostrato sul campo che l'età anagrafica è nulla rispetto all'integrità fisica ed emotiva dello sportivo. La Coppa del Mondo l'ha già alzata nel 2006 colorando d'Azzurro il cielo sopra Berlino, in fondo al cuore la voglia matta di far parte del gruppo c'è ancora.

Sua moglie, Ilaria D'Amico, non lo ha nascosto parlando a Radio Rai durante il programma "Un giorno da Pecora". Che si realizzi oppure resti solo un pio desiderio dipende da tanti fattori. "Sarebbe un primato italiano – ha ammesso la conduttrice -, potrebbe essere l’unico giocatore al mondo ad aver fatto 6 mondiali. Ma bisognerà vedere se ci sono volontà e soprattutto le condizioni… non dipende tutto da Gigi". Per adesso è accanto ad Antonio Carbajal, Rafael Márquez e Lothar Matthäus a quota cinque come lui. Poi chissà…

Rivolgere la domanda a Buffon sarebbe anche superfluo: potrebbe mai dire di no dinanzi a una chiamata del genere? Impossibile anche alla luce di come si sente adesso che ha accettato l'ennesima sfida di una lunga carriera: giocare tra i pali del Parma e trascinarlo in Serie A. In alcuni passaggi dell'intervista a 4-3-3 sembra di vederlo con gli occhi che brillano quando dal baule dei ricordi estrae le notti magiche nella Coppa in Germania.

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Aziona la sequenza videoclip e attacca col racconto. "Le responsabilità che hai durante un Mondiale sono enormi, non riesci a goderti l’evento e le vittorie – le parole di Buffon -. Dopo aver battuto la Francia ero felice perché era finalmente finita. E solo dopo, quando sollevai il Trofeo capii che quella era la serata più importante della mia vita calcistica".

Dal 2006 al 2021: Buffon ha qualche capello bianco in testa ma nulla è cambiato. Anzi "mi sento lucido e più forte come portiere – ha aggiunto -. Non esistono limiti nello sport, i limiti li mettiamo noi. Bisogna sempre far parlare il campo e credo che, al di là dei risultati di squadra, almeno dal punto di vista personale, sta parlando in maniera inequivocabile".

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