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Buffon è convinto di essere tra i tre migliori portieri italiani oggi: “La meritocrazia è con me”

L’ex portiere della Juventus, ora al Parma, critica Mancini per il ko nei playoff Mondiali e dice che avrebbe la possibilità ancora di essere convocato in Nazionale.
A cura di Alessio Morra
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A 44 Gigi Buffon difende i pali del Parma in Serie B e pensa ancora di poter fare parte del gruppo azzurro, ed è convinto che potrebbe tranquillamente essere nell'elenco dei convocati. L'ex portiere della Juventus in una lunga intervista ha toccato tantissimi argomenti e ha criticato anche il c.t. della Nazionale Roberto Mancini, che secondo lui ha delle colpe se l'Italia non è riuscita a qualificarsi per i Mondiali del Qatar.

Buffon è il record-man di presenze con l'Italia, il suo è un record inattaccabile. Una vita intera in azzurro, oltre vent'anni – dal 1997 al 2018. Cinque Mondiali disputati, uno vinto, e quattro partecipazioni agli Europei. Buffon ha segnato un'epoca, come tutti i più grandi. Ora gioca in Serie B con il Parma, che difficilmente parteciperà ai playoff promozione e rimarrà in B anche nella prossima stagione. E il portierone rispondendo a una domanda sulla Nazionale ha detto chiaramente che potrebbe essere convocato in Nazionale, ma pure in caso di qualificazione ai Mondiali, il c.t. non avrebbe pensato a lui: "Se l’Italia si fosse qualificata, non credo sarei stato convocato. La meritocrazia è dalla mia parte, ma ci sono altri discorsi a cui dare precedenza e rispetto: considerate le scelte degli ultimi anni, è giusto così".

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Un messaggio nemmeno tanto velato al c.t. Mancini, che nella sua gestione non ha mai tagliato fuori nessuno ufficialmente, ma che non ha mai convocato Buffon, che comunque in Serie B ha disputato 25 partite e nelle ultime sei non è mai sceso in campo a causa di un infortunio.

Nell'intervista a ‘La Stampa' non sono mancate le critiche, nemmeno tanto velate, al selezionatore, che è rimasto in sella nonostante l'eliminazione incassata dalla Macedonia del Nord: "Mancini è stato l’artefice principale del rinascimento vissuto con l’Europeo, ma dopo una batosta così qualche responsabilità ce l’ha anche lui. C’è modo e modo di uscire, se perdi ai rigori con il Portogallo nessuno può rimproverati, dopo la caduta con la Macedonia del Nord ripartire è più duro: alle prime difficoltà potrebbero tornare i fantasmi, riaffiorare i capi di imputazione. Diciamo che l’equilibrio è sottile".

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Buffon ha indicato l'Inter come favorita per lo scudetto, saranno i nerazzurri a prevalere nel rush finale su Milan, Napoli e Juventus. La squadra di Inzaghi vincendo a Torino ha scacciato i fantasmi e ora ha il vento in poppa: "Stiamo assistendo a un campionato sui generis, di solito una squadra domina e altre la infastidiscono: quella che sembrava dominare era l’Inter, ma poi ha avuto diversi passaggi a vuoto, s’è rilanciata vincendo a Torino e adesso la rivedo favorita". 

Infine due battute su questa particolare annata del Parma, che ha mancato l'obiettivo promozione diretta e che ha solo residue chance di promozione. Buffon dice di aver vissuto emozioni forti sfidando dei rivali inediti: "Un po’ di incazzature perché le cose non sono andate come pensavamo: diciamo che è stato un anno utile per prendere la mira. E poi conferme che cercavo, perché ho fatto cose pregevoli. Ho vissuto emozioni forti e ho avuto degli avversari inediti e ho giocato in stadi nuovi come Terni, Cittadella, Cosenza".

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