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Branco e il ritorno dall’inferno: “Dopo un giorno di Covid ero già grave, poi ho il vuoto”

Il grande spavento è alle spalle, Claudio Branco se l’è vista davvero brutta quando un paio di mesi fa è stato a ricoverato in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni dopo aver contratto il Covid. Intubato e sedato, il brasiliano ex Genoa ha rischiato di morire a 57 anni: “I miei ricordi partono dal risveglio”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Claudio Branco ce l'ha fatta: l'ex terzino del Genoa e della Nazionale brasiliana, del quale si ricorda il sinistro di devastante potenza, è guarito dal Covid dopo che le sue condizioni si erano aggravate a tal punto da far temere il peggio. Adesso il 57enne campione del mondo ad USA '94 può raccontare dalle pagine del ‘Secolo XIX' la terribile esperienza vissuta un paio di mesi fa.

"Ho vinto il Mondiale col Brasile, il derby con il Genoa e tanti trofei. Ma contro il Covid ho vinto la sfida più importante. Ho vinto la partita della vita – dice commosso Branco – Ho avuto paura di morire, mi hanno intubato, sono stato in coma, ma ce l'ho fatta. Il 4 aprile, giorno del mio 57simo  compleanno, sono tornato a casa. E ora mi sento più forte di prima".

Branco racconta nei dettagli l'incubo in cui è precipitato: "È stato tutto velocissimo: ho saputo che avevo il Covid ed il giorno dopo ero già grave, con un'ossigenazione bassissima. Ricordo il viaggio in ambulanza: avevo paura di morire, faticavo a respirare. Poi mi hanno intubato, sono stato 5 giorni in coma indotto e lì ho un vuoto: i ricordi ripartono dal risveglio. La situazione era seria. Ma il ‘Vecchietto' lassù mi ha detto che era presto per andare da lui, che c'era ancora bisogno di me quaggiù. Dio è stato con me. Le preghiere della mia famiglia e degli amici, dal Brasile all'Italia, mi hanno aiutato. È un male invisibile, non te ne accorgi e ti entra dentro. Ora ha colpito Alemao: prego per lui. Forza!".

Adesso che è rinato, il brasiliano vuole rimettersi in forma dopo essersi un po' lasciato andare negli ultimi anni: "In ospedale la notte non dormivo, avevo un fiume in testa, per darmi forza pensavo ai momenti belli col Brasile, col Genoa. Braglia mi ha scritto a nome degli ex compagni, mi ha dato forza. La psicologia è fondamentale, mi ero dato un obiettivo, uscire il giorno del compleanno: ce l'ho fatta. Mi ha aiutato il passato da atleta, le corse sulla fascia: i miei polmoni sono stati aggrediti ma sono forti. Ora sono felice, apprezzo tutto di più, la vita ha un sapore diverso. Ho capito che devo prendermi più cura di me stesso: ero ingrassato troppo, ora sono più magro e voglio restare così. E pure la testa è più reattiva, lucida, ho tanti stimoli, voglio fare ancora tante cose".

Branco è tornato adesso a ricoprire il ruolo di responsabile delle Nazionali giovanili brasiliane: "Con l'Under 23 prepariamo le Olimpiadi. La scorsa settimana ero a Belgrado per un test con la Serbia ma mi sembrava di essere a Pegli… Il responsabile delle Nazionali giovanili serbe è pure lui un ex del Grifone: Nikola Lazetic. Abbiamo parlato di Genoa, scherzato, siamo stati bene. Abbiamo fatto una partitella di calcio a 5, ci siamo divertiti, pian piano torno alla normalità".

La foto postata sul suo profilo Instagram da Lazetic in effetti testimonia la notevole perdita di peso di Branco: ha avuto una seconda chance, se la vuole giocare al meglio. Come fece quando calciò la mitica punizione che diede la vittoria al Genoa nel derby del 25 novembre 1990, diventando poi una cartolina di Natale. "Ho ripreso a fare qualche partitella e presto tornerò ad allenarmi sulle punizioni", promette il brasiliano. A quel punto davvero tutto sarà come prima.

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