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Bonucci si ritrova davanti Gotti dopo 12 anni: sarà la resa dei conti

Leonardo Bonucci oggi è un pilastro della Juventus e dell’Italia, ma 12 anni fa lasciò Treviso perché il tecnico di allora non gli dava spazio: era Luca Gotti. “Stavo perdendo autostima, fiducia e la mia carriera era in pericolo”, raccontò poi. Domani saranno di fronte in Udinese-Juve.
A cura di Paolo Fiorenza
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Leonardo Bonucci oggi compie 34 anni: una carriera di successi con la maglia della Juventus, una lunga militanza nelle file dell'Italia, di cui è tuttora pilastro difensivo alla vigilia dei prossimi Europei che cominciano l'11 giugno. Ma c'è stato un momento in cui le cose non sembravano dover andare in questa maniera per il viterbese, che a 21 anni languiva spesso in panchina, se non in tribuna: era la stagione 2008/2009, giocava nel Treviso in Serie B.

L'Inter che era proprietaria del suo cartellino, lo aveva mandato in Veneto l'anno prima, dopo averlo fatto esordire con Mancini in Serie A (resterà l'unica presenza nel massimo campionato con i colori nerazzurri). E Bonucci, sotto la gestione di Bepi Pillon, era diventato subito un titolare della squadra trevigiana. Ma le cose cambiarono drasticamente nella stagione successiva, quando in panchina arrivò Luca Gotti. Già, l'attuale allenatore dell'Udinese che Bonucci affronterà domani con la sua Juve in un match da vincere a tutti i costi per tenersi stretto il posto Champions.

Con la nuova gestione Bonucci scivolò via via indietro nelle gerarchie, cedendo minutaggio e maglia da titolare ai vari Scurto, Smit e Zaninelli. Gotti non lo vedeva proprio e il difensore poi pluriscudettato alla Juve entrò in una spirale di negatività: "Stavo perdendo autostima, fiducia e la mia carriera era in pericolo". Da lì cominciò la risalita, che diventò poi perentoria affermazione nel calcio italiano, grazie anche alla collaborazione – poi interrotta nel 2015 – col mental coach/motivatore Alberto Ferrarini.

Lasciato il Treviso nel gennaio 2009, Bonucci si trasferì a Pisa, dove l'incontro con Gian Piero Ventura gli svoltò la carriera. Il futuro Ct azzurro se lo sarebbe portato al Bari, trampolino di lancio della carriera che conosciamo: ad oggi la bacheca dei trionfi con la Juve contiene 8 Scudetti (più quello con l'Inter vinto nel 2006 grazie a quell'unica presenza), 3 Coppe Italia e 5 Supercoppe.

Gotti, dopo quella stagione al Treviso in cui arrivò ultimo retrocedendo nell'allora Prima Divisione, andò alla Triestina, che lo esonerò dopo appena 8 partite. Da lì un decennio da vice allenatore – anche una stagione al Chelsea con Sarri – prima della grande occasione con l'Udinese, che il 54enne sta dimostrando di meritarsi. Non è la prima volta che ritrova Bonucci da avversario e c'è da giurare che le motivazioni del viterbese anche domani saranno massimali: obiettivo dimostrare che Gotti si sbagliava, e non di poco. Del resto, parla la carriera per lui.

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