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Bilancio Inter da incubo: 245 milioni di perdite, battuto il record della Juventus

L’ultimo bilancio nerazzurro si è chiuso pesantemente in negativo: oltre 245 milioni di perdite (superati i 210 registrati dalla Juventus) derivanti soprattutto dal calo di sponsorizzazioni e per la chiusura degli stadi. Il CdA ha però evidenziato già il cambio di tendenza, partendo dal mercato estivo chiuso in attivo e i nuovi accordi commerciali con Lenovo, Socios e DigitalBits.
A cura di Alessio Pediglieri
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Entro il prossimo ottobre l'assemblea dei soci dovrà approvare il bilancio 2020/2021, uno dei peggiori non solo della storia nerazzurra ma dell'intero panorama calcistico italiano. Un passivo enorme, di oltre 245 milioni di euro: mai prima dell'Inter di Suning, una società italiana aveva perso così tanto in un singolo bilancio. Un ‘vuoto' che il CdA ha spiegato essere stato creato prevalentemente dal crollo delle entrate, con la quasi totale assenza di introiti derivanti dalla chiusura degli stadi e dall'abbassamento dei contratti con i vari sponsor.

Il Consiglio d'Amministrazione ha preso atto e approvato il bilancio che ora passerà sotto osservazione dei soci e che conferma le enormi difficoltà della società nerazzurra da più di un anno a questa parte. Dopo i campanelli d'allarme che erano arrivati da più lati da parte della proprietà nerazzurra che aveva da tempo anticipato il problema dichiarando una politica di recupero e di autofinanziamento per far fronte alla crisi economica, adesso sono arrivati i numeri, sotto gli occhi di tutti.

I 245,6 milioni di debito hanno di gran lunga superato il passivo di un'altra big di Serie A, la Juventus, che aveva chiuso il proprio bilancio con un pesantissimo -210 milioni. Il club nerazzurro ha confermato di avere prontamente intrapreso una politica di riequilibrio, che si concentra su due obiettivi primari, ovvero il raggiungimento della stabilità finanziaria e quindi il mantenimento della competitività della squadra che dovrà difendere il 19° titolo conquistato la scorsa stagione.

A breve e medio termine, comunque, la relazione del CdA ha fatto già intravvedere la luce: grazie ad un mercato estivo in totale autifinanziamento e concluso in attivo e all'aumento delle attuali sponsorizzazioni con il cambio da Pirelli a Socios, Lenovo e DigitalBits. Un'ulteriore spinta arriverà anche dalla riapertura degli stadi: al momento al 50%, prossimamente al 75 e  – si spera – molto prima della fine di stagione il ritorno alla completa capienza.

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