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Arturo Di Napoli: “Sono stato moralmente stuprato”. Cosa fa oggi l’ex attaccante di Inter e Napoli

Arturo Di Napoli si porta dietro una ferita che non si rimargina, anche se ne è uscito completamente pulito. Pur potendo rientrare nel mondo del calcio, oggi l’ex attaccante di Inter, Napoli e Messina fa tutt’altro.
A cura di Paolo Fiorenza
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Cresciuto nelle giovanili dell'Inter, Arturo Di Napoli era considerato da ragazzo un attaccante di grande talento, ma la sua carriera non ha mai fatto il salto di qualità verso il grande calcio (non sfruttata appieno la chance nel declinante Napoli degli anni '90), pur potendo vantare gol a grappoli in piazze come Empoli, Venezia, Salerno e soprattutto Messina, i colori cui ha legato maggiormente il suo cuore. Quanto all'Inter ("mi ha reso un uomo, sono sempre stato un po' ribelle, ricordo i calci nel sedere di Mazzola quando mi spediva in prestito"), in prima squadra c'è rimasto solo sei mesi: "Non volevo fare la riserva di Ronaldo. Quando ne parliamo ribadisco a mio fratello che sono stato stupido. Il bello è che nel 1999 andai a Piacenza… e non giocai".

Le ferita della squalifica per calcioscommesse: Di Napoli ne è uscito pulito, ma gli ha segnato vita e carriera

Oggi a 51 anni l'ex calciatore milanese racconta la grande ferita che si porta ancora dietro, la squalifica di 3 anni e mezzo per calcioscommesse in seguito all'inchiesta ‘Dirty Soccer', che gli stroncò la carriera di allenatore nel 2016 (si era appena seduto sulla panchina del Messina dopo aver partecipato alla cordata per l'acquisizione della società peloritana). Le accuse risalivano alla stagione 2014/15 quando era allenatore del Savona in Lega Pro, con riferimento a una presunta combine di una partita. Una vicenda dalla quale peraltro Di Napoli è uscito completamente pulito: l'assoluzione con formula piena da parte della giustizia ordinaria ha portato alla revisione della squalifica sportiva, permettendogli di tornare nel mondo del calcio.

‘Re Artù', com'era chiamato quando giocava, non riesce a lasciarsi tutto dietro e usa una frase fortissima per descrivere quello che gli è successo: "Sono stato moralmente stuprato – dice Di Napoli alla ‘Gazzetta dello Sport – Il momento peggiore? Quando il magistrato mi chiese come mai fossi finito in mezzo a quella storia. ‘Mi dispiace per la tua carriera', disse. È stata un'irruzione nella mia vita, nella mia carriera, nel mio vissuto. Hanno infangato il cognome di mio padre con accuse infamanti con cui c'entravo zero: sono stato vittima di una serie di equivoci senza aver mai commesso niente. Quando scoppiò il casino, nel 2016, ero primo in Serie D con il Messina, poi ho allenato il Cologno senza stipendio e l'ho portato in Eccellenza. Andavamo a cercare i giocatori nei parchi o nei bar. Mi hanno strappato via il sogno di allenare tra i professionisti".

Arturo Di Napoli con la maglia del Messina nel 2004: l'anno prima lo aveva riportato in Serie A dopo 40 anni
Arturo Di Napoli con la maglia del Messina nel 2004: l'anno prima lo aveva riportato in Serie A dopo 40 anni

Cosa fa oggi Arturo Di Napoli a 51 anni

Oggi Di Napoli ha rinunciato alla carriera di tecnico: "Sì, non alleno più. Ho aperto un'agenzia di scout, ne ho un'altra di immobili e aiuto mia moglie per la campagna elettorale nel mio quartiere. Con Belinda sto da 7anni, mi dà serenità. Le dico sempre che è stato mio padre (morto quando aveva 20 anni, ndr) a metterla sul mio cammino. Dopo la morte di papà ho sbandato un po'. Non avevo il controllore di casa, il punto di riferimento che da ragazzino, quando volevo uscire, chiudeva la porta e nascondeva la chiave sotto il cuscino. Per fortuna c'era mia madre. A volte gliela rubava e mi lasciava uscire: ‘Non farti sentire quando rientri…'".

Di Napoli confessa il suo rimpianto legato alla carriera di calciatore: "Gigi Simoni mi ripeteva: ‘Eri una testa di c…'. Se fossi stato meno solista avrei debuttato in Nazionale. Davanti avevo Del Piero, Totti, Inzaghi, Vieri, Montella, oggi sarei titolare fisso. Sono nato in un'epoca sbagliata".

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